Numeri e tendenza

L'epidemiologo Rezza: "Curva contagi Covid in fase di stabilizzazione"

Il direttore dell'ISS: "Casi che raddoppiavano settimanalmente, adesso assestati a circa 30mila nuovi positivi al giorno".

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Ad analizzare l'andamento dell'epidemia da Covid-19 in Italia, aggiornando sui dati più recenti, è Giovanni Rezza, direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, nonché di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità ed epidemiologo. L'esperto lascia intravedere una luce in relazione a una possibile stabilizzazione della curva dei contagi, anche se le conferme di questo trend si avranno solo nei prossimi giorni.

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Giovanni Rezza fa il punto della situazione

"Per quanto riguarda la situazione epidemiologica siamo di fronte a un'emergenza epidemica che era del resto attesa dopo la pausa estiva. Il periodo estivo è solitamente caratterizzato da una sospensione della circolazione virale per quanto riguarda le malattie respiratorie; ma questo, come sapete, è un virus nuovo quindi non prende molte pause neanche d'estate. I fattori della riemergenza non sono ancora tutti noti. Infatti molti Paesi esteri hanno avuto una riemergenza ancor prima di noi, circa un paio di settimane prima."

Così inizia la conferenza del direttore dell'ISS nella giornata di ieri, 4 novembre 2020.

I dati

"Si fanno fra i 100 e 200 mila tamponi oggi, un numero altissimo rispetto a marzo e aprile. Parliamo di numeri importanti, la capacità è molto aumentata e non mancano i reagenti. Prendiamo l'esempio odierno: su 211.821 tamponi abbiamo 3.550 positivi e 352 decessi. Posto che le oscillazioni quotidiane non le consideriamo perché sono ampiamente previste e ciò che conta è il trend, negli ultimi giorni - a occhio e croce - anche se non posso pronunciarmi in maniera definitiva vediamo una stabilizzazione a livelli relativamente elevati".

Ha abbozzato Rezza.

"Anche perché il numero di positivi sul totale di tamponi effettuati supera il 10%. la proporzione di risultati positivi sui test eseguiti è piuttosto elevata, quindi un segnale non proprio positivo. Il numero di ricoveri, anche in terapia intensiva, è stato tendenzialmente in aumento, anche se in tutte le aree del Paese ancora non si registra una forte criticità, anche i posti letto sono aumentati rispetto alla fase 1. Il trend sembra mostrare una certa stabilizzazione, non sappiamo però se già stiamo vedendo degli effetti delle misure prese. In genere l'impatto di queste misure inizia a emergere dopo due settimane."

Le Regioni e il quadro generale

Successivamente Rezza ha analizzato la situazione in diverse Regioni del Paese, ponendo l'accento su come le situazioni siano differenti a seconda dei territori e della loro popolosità.

"La Lombardia è sicuramente la regione più colpita. Abbiamo Piemonte e Campania che a loro volta registrano molti positivi con tassi d'incidenza piuttosto alti. Relativamente elevata anche l'incidenza in Veneto.

Il quadro generale parlava di un forte aumento del numero di casi che raddoppiavano settimanalmente, adesso assistiamo una stabilizzazione a livelli piuttosto elevati (circa 30mila nuovi positivi al giorno). Ci auguriamo di vedere qualche segnale positivo nelle prossime due settimane. Tutto dipenderà anche dai comportamenti individuali e dalla capacità di resilienza del sistema".

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