Nicola Botticchio, il giovane casaro 18enne, i libri di scuola e la sveglia all’alba per mungere e fare formaggi
“Adesso abbiamo un momento libero e possiamo raccontarti come è nata la passione e come siamo arrivati fin qui”, Marta Andreoli e suo nipote Nicola ritagliano un po’ del loro tempo, anche se la giornata di questo martedì poco dopo le 17 non è ancora finita, anzi. Siamo ad Artogne, via Valeriana, l’azienda Agricola Andreoli Marta ci apre le sue porte. Se siamo qui non è certo per caso, ma perchè Nicola, che di cognome fa Botticchio, ha 17 anni (ne ha compiuti 18 qualche giorno dopo la nostra intervista) ed è stato premiato a ‘Fiormaggi’ come il più giovane casaro della valle. E questo ci ha incuriosito, qualcosa che non è proprio all’ordine del giorno, ma ci torneremo più avanti. Per Nicola e zia Marta invece tutto questo è la normalità, perché lui in questa azienda agricola ci è praticamente nato e cresciuto. Studia per conseguire la maturità da privatista e quando non ci sono i libri aperti sul tavolo, la sua vita è tutta qui. L’abbiamo capito subito che non è uno di molte parole, ma quelle poche sono abbastanza per farci respirare tutta la sua passione. Per raccontare la storia di Nicola riavvolgiamo il nastro della sua vita e torniamo proprio a quando aveva pochi, pochissimi, anni. “Ne avevo quattro o cinque, non di più, quando ho iniziato a venire qui. Anche se la stalla si trova a cinquanta metri da casa quindi non devo far altro che aprire la porta di casa…
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 NOVEMBRE