Walter, 17 anni, e le sue 270 mucche
“Vengo in stalla da quando avevo 6 anni, all’inizio avevo paura ma ora le conosco e alcune le chiamo per nome”.
Una fredda mattinata di inizio dicembre, Walter, che di cognome fa Pe, si ferma un attimo, lui che non è di certo abituato a fermarsi.
I libri di scuola, la stalla che lo aspetta tutti i pomeriggi e ora l’apprendistato, che ha scelto di svolgere proprio tra le mura della sua azienda, a Gianico (la vediamo sulla destra passando sulla SS42 in direzione Edolo). Insieme a lui c’è papà Federico, davanti a lui ben 270 vacche da latte e una trentina di vitellini.
La passione arriva da lontano e soprattutto da un’altra figura importante della famiglia, quella di nonno Olivo. 17 anni, diventerà maggiorenne a luglio, ma le idee di Walter sono già chiare. E lo sono da tempo, se vogliamo dire tutta la verità. Un sogno che si avvera e che percorriamo insieme a lui.
“Vivo a Gratacasolo con i miei e vado a scuola, frequento il quarto anno di operatore agricolo a Cemmo, all’inizio di giugno avrò l’esame finale. Il quinto anno dovrei frequentarlo a Brescia, ma io mi fermo qui… andare a scuola non mi piace neanche un po’, non sono fatto per stare sui libri (ride, ndr). Appena esco da scuola, vengo qui, non c’è mai stato un giorno in cui io non sia passato”.
La sua passione si è presto trasformata nel suo lavoro, ma andiamo con ordine. Quando ti sei avvicinato a questo mondo? “Da piccolo, avevo sei, sette anni al massimo quando ho iniziato ad andare nella stalla e… avevo paura degli animali e mi nascondevo dietro le gambe del nonno. È bastato poco per prendere confidenza, quando ho capito che non mi avrebbero fatto niente, non mi ha più fermato nessuno.
Non facevo molto, restavo a guardare papà, nonno e zio che lavoravano”.
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