Don Stefano Pe, il sogno di diventare prete fin dalle Elementari e ora l'ordinazione
"L’Oratorio è stato il punto centrale. Ero in terza elementare, l’avevano appena costruito, mi ricordo ancora, e c’era don Mario Prandini, una delle figure più importanti per la mia crescita"
Voce squillante e sicura, la risposta sempre pronta, un fiume di parole e di entusiasmo. Don Stefano Pe è proprio così e il suo sorriso lo sentiamo fin qui, mescolato al suono delle campane della sua chiesa che annunciano che la messa delle 18 si sta avvicinando.
Prima di lasciarlo ai suoi impegni, apriamo una parentesi sulla sua vita, quel cammino che l’ha portato fin qui, ad attendere, oggi più che mai, una data davvero speciale. Il 12 settembre, una gioia nel suo cuore e una grande festa per la sua comunità. Sì, perchè il 12 settembre sarà il giorno della sua ordinazione sacerdotale.
Ma insieme a don Stefano, che è originario di Pian Camuno e compirà i 26 anni il 9 di settembre, ripercorriamo la sua storia.
Partiamo da quella fatidica chiamata, il suo ‘sì’ al Signore...
“Posso dire che più che una chiamata è stato un insieme di tante, tantissime cose. Incontri con delle persone, esperienze, luoghi vissuti e ce ne sono due in particolare ad aver fatto la differenza, l’Oratorio di Pian Camuno è stato il punto centrale. Ero in terza elementare, l’avevano appena costruito, mi ricordo ancora, e c’era don Mario Prandini, una delle figure più importanti per la mia crescita in questo ambiente, era la mia guida. E poi la parrocchia, facevo il chierichetto, iniziavo a capire cosa significava prendersi cura della chiesa. Un’altra figura fondamentale è stata sicuramente quella di don Giuseppe Garatti. Poi sono cresciuto, ho frequentato le scuole elementari a Pian Camuno, le medie a Darfo e poi il Liceo Artistico a Lovere... l’arte è ancora oggi una delle mie più grandi passioni”.
E alla classica domanda ‘cosa vorresti fare da grande?’: “Penso di aver sempre risposto il sacerdote, era un’idea che mi balenava per la testa già dalle elementari.