Il caso - Laura Ziliani, 8 mesi dopo ecco la confessione: “Le abbiamo messo un sacchetto in testa ma non moriva e così le abbiamo stretto le mani al collo…”
Sono passati 8 mesi dall’arresto di Mirto Milani e di Silvia e Paola, le due figlie di Laura Ziliani. Otto mesi dopo i tre sono crollati. Uno dopo l’altro. A effetto domino.
E hanno confessato: “Le abbiamo dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo".
Un racconto di quelli da racconti dell’horror quello di Mirto Milani, il fidanzato di una delle figlie di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, uccisa l’ 8 maggio dello scorso anno dallo stesso Milani e dalle due figlie della donna, Silvia e Paola. Se c’erano ancora dubbi residui, adesso con la confessione e i particolari raccapriccianti dell’omicidio, ci sono solo certezze. I tre, dopo mesi di carcere e dopo la chiusura delle indagini, hanno deciso di confessare.
E man mano, in lunghi interrogatori, hanno ricostruito quanto accaduto.
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