Matteo, Kenai, e la sua musica che vola in Olanda
Il 25enne si racconta: “Suonavo nella banda del paese, poi ho fatto il dj e ora produco le mie canzoni nello studio che ho creato a casa”
A Matteo Pellegrinelli la passione per la musica gliela leggi negli occhi. 25 anni, originario di Gianico, dove vive (e ha il suo studio di produzione), ma la sua musica va oltre i confini, non solo della valle, ma anche dell’Italia. Kenai è il suo nome d’arte, “me lo chiedono in tanti il significato, ma lo tengo per me”, sorride. Matteo lavora in una concessionaria, è in ufficio, un lavoro part time da circa un anno che gli consente di coltivare la sua passione. E poi c’è lei, la musica. Riavvolgiamo il nastro, torniamo a quando è iniziato tutto: “Se mi chiedi chi mi ha trasmesso questa passione, non so risponderti, nessuno della mia famiglia ha mai cantato o ballato eppure io mi occupo di musica e mio fratello è un ballerino (sorride, ndr). Ho iniziato da piccolo a far parte della Banda di Gianico, dove suonavo la batteria e ho continuato fino alle Medie, avevo 12, 13 anni. Sono sempre stato appassionato di musica elettronica più che strumentale e verso i 14 anni mi sono avvicinato al genere di musica che ascolto ancora oggi, l’hardstyle e l’hardcore, e qui di punti di riferimento sono pochissimi; andavo al Number One o al Florida, ma ero uno spettatore, un fan di questo tipo di musica”.
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