Asia... che è andata in America a 17 anni
"La scuola è come nei film, ma non ci sono feste. Mi manca molto il cibo italiano...".
Sono le 16.30 di una domenica di fine gennaio, Asia, di cognome Rinaldi, è oltreoceano per un anno di studio. Lontano dalla sua famiglia, che vive a Gratacasolo, ma un’avventura iniziata il 31 agosto che ha il sapore di un sogno realizzato.
“Ho 17 anni, li ho compiuti a novembre e frequentavo la quarta superiore al liceo scienze umane al Golgi di Breno – spiega -. L’idea di fare un’esperienza all’estero arriva dalle scuole medie, anche se non ho mai detto niente a nessuno finchè ero sicura di partire. Certo, con i miei genitori è stato complesso, prima era mio papà a non volere mentre mia mamma cercava di convincerlo e poi quando anche lei si è resa conto di quello che volevo fare, era lei a non volere più, ma ormai era tutto pronto”.
Perché gli Stati Uniti? “La prima scelta in realtà era l’Australia, ma con il Covid era diventato tutto più complicato, non sapevo se avrebbero aperto i confini e quindi ho optato per l’America, che comunque è sempre stata la mia seconda scelta. Sono in Ohio, abito in un paesino, che mi piace visto che ho tutto a cinque, dieci minuti di distanza, ma è un po’… freddo. Un giorno prima di Natale c’è stata una tempesta di neve e siamo arrivati a -15°”.
Riavvolgiamo il nastro, torniamo in estate, al giorno della partenza: “Era il 31 agosto, il volo era stato rimandato di una settimana e quindi i miei nonni con mia sorella e le mie cugine erano al mare quindi in aeroporto mi hanno accompagnato mamma e papà… forse è stato meglio così, almeno non ho visto troppe lacrime (sorride, ndr). Io ero felice perché era il mio sogno e non vedevo l’ora di arrivare dalla mia host family”.
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