Michela, che ha cresciuto un figlio disabile: "Non sono una mamma 'speciale', sono una mamma e basta"
“Quando ti nasce un figlio e ti dicono che è ‘diverso’ ci rimani davvero male, perché non te lo aspettavi e si tratta di una sorpresa molto poco gradita, una sorpresa che dapprima ti spiazza e ti disorienta… Poi però, siccome sei una mamma e si tratta di tuo figlio, lo accetti così com’è e pensi che l’importante è pensare a farlo crescere bene, come si farebbe con ogni altro figlio”.
E così mamma Michela, 51 anni, e suo marito Denis, 57, non si sono certo fermati a piangersi addosso quando hanno saputo che Luca, ora 22enne, era affetto dalla sindrome di Down: “Non siamo stati particolarmente fortunati? Questo è vero, ma se ci guardiamo intorno ci riteniamo invece fortunati, perché vediamo tante famiglie molto più tribolate della nostra: Luca è nato sanissimo, non ha mai avuto i problemi cardiocircolatori che spesso si accompagnano alla sindrome di Down, e adesso è un ragazzo autosufficiente, che si sa arrangiare in ogni occasione; a scuola poi è sempre stato bravo, anche se gli anni delle elementari sono stati un po’ problematici perché gli insegnanti erano palesemente impreparati – non certo per colpa loro – a rapportarsi con un bambino un po’ diverso dagli altri”.
Mamma Michela racconta in proposito dello stupore della prima maestra di Luca quando aveva scoperto che il piccolo conosceva e distingueva benissimo i colori:
“Evidentemente della sindrome di Down non sapeva nulla, chissà a quale mai genere di handicap credeva di trovarsi di fronte…Ecco, è da allora che mi sono fatta l’idea che gli insegnanti, almeno alcuni, dovrebbero essere più preparati sull’argomento, perché è evidente che non sanno come comportarsi con questi alunni ‘speciali’...
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