Omicidio Ziliani, la figlia Silvia punta il dito contro Mirto
“Per quanto mi pesa perché io sono affettivamente molto legata a Mirto, penso che sia stata sua l’idea iniziale (…), la maggior parte dei piani venivano studiati da Mirto, me li sottoponeva e io assieme a lui li revisionavo”, inizia così il racconto in aula di Silvia Zani, la figlia maggiore della ex vigilessa di Temù Laura Ziliani uccisa tra il 7 e l’8 maggio del 2021 e ritrovata tre mesi più tardi.
Prosegue infatti il processo iniziato lo scorso 27 ottobre per l’omicidio che vede imputate le due figlie Paola e Silvia Zani e l’ormai ex fidanzato di quest’ultima Mirto Milani.
Tutti e tre devono rispondere di pesanti accuse per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Il trio criminale non è più compatto come all’inizio e lo ha confermato l’udienza di fine aprile del processo davanti alla Corte d’Assise di Brescia.
Già nell’udienza del 30 marzo, la rottura tra i due fidanzati era stata ribadita da Paola, che aveva dichiarato: “Mia sorella e Mirto non saranno più insieme. Il trio criminale non esiste più”.
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