Il sindaco e gli alberghi: "Scordatevi il turismo assistito della Boario degli anni Settanta..."
Chissà che dopo il tramonto, sia davvero giunto il tempo di una nuova alba. È quello che l’amministrazione comunale guidata da Dario Colossi sta provando a mettere in campo con un progetto di rilancio della ricettività. In tutta la città è stato fatto un censimento degli alberghi e delle strutture ricettive che funzionano e quelle che invece sono chiuse, alcune da molti anni. 39 in totale, 19 quelle che proseguono la loro attività. Non è però difficile notare sugli edifici chiusi tutti i segni del tempo.
Un tempo che non fa sconti a nessuno: vegetazione che si arrampica alle pareti scolorite, insegne che cadono a pezzi lasciando solo intendere quale fosse il nome di quello che un tempo era un punto di riferimento nel cuore della città, luoghi che prima erano sinonimo di benessere e ora di degrado.
“Prendiamo atto che è finita un’epoca – sottolinea il primo cittadino -, quella del turismo assistito in una Boario anni Settanta con decine di alberghi pieni di turisti sostenuti dalle agevolazioni INPS… un’epoca che ha caratterizzato un’importante fase della crescita di Darfo Boario Terme.
Quei tempi sono finiti, non torneremo mai, con le stesse condizioni, ai numeri di allora. Adesso c’è un nuovo turismo che caratterizza le stazioni turistiche, le città e i borghi di montagna e noi a quello puntiamo: Darfo Boario Terme come baricentro di un turismo esperienziale, nel raggio delle due ore dai grandi aeroporti e almeno cinque metropoli del Nord Italia. Insomma, parliamo di un turismo di breve periodo, di tre giorni, quello del week end”.
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