Tiziano Gabrieli, da imprenditore edìle ad agricoltore
“Vivere con questa attività è un privilegio... corrisponde alla mia filosofia di vita”.
Stagione di raccolta ormai completata anche presso l’azienda agricola di Tiziano Gabrieli, 13.000 metri quadri di terreno che producono centinaia di quintali di mele di diverse varietà: Golden e Stark, in prevalenza, ma anche Fuji.
“Ho cominciato quest’attività nel 2010 – dice il titolare quarantacinquenne dell’impresa – dopo un’esperienza da imprenditore edile che faceva stucchi ed intonaci. Questo lavoro cominciava ad andare a rilento per via della crisi economica in atto, ed allora pensai di ‘riciclarmi’ come agricoltore, sfruttando i terreni incolti della mia famiglia”.
Tiziano studia, si documenta, si aggiorna ed inizia così, assistito da un agronomo della Comunità Montana, la sua nuova attività: pianta 2000 meli e 300 ciliegi che nel giro di poco tempo arriveranno a produrre alcune centinaia di quintali di frutta, la maggior parte della quale viene commercializzata sia da alcuni grossisti che dalla Conad che da negozi locali e da privati cittadini.
E’ lui in prima persona ad occuparsi delle numerose operazioni che in ogni stagione il suo lavoro esige: potatura, sfalci, ecc…, anche se durante il periodo della raccolta, una mano gliela danno la moglie Federica e la figlia undicenne Alessandra. Una particolare attenzione viene dedicata allo scongiurare le malattie fungine che possono attaccare i meli, di cui la principale è la ticchiolatura, che insieme alla carpocapsa è un pericolo sempre presente: “Utilizzo a questo scopo prodotti che impattano il meno possibile sull’ambiente, che non lasciano residui e quindi salvaguardano sia gli insetti che l’aria, intervenendo a curare le piante eventualmente infettate nel modo meno invasivo e più efficace possibile. Ora ci sono in commercio anche cloni di piante resistenti a queste malattie, cloni che però quando ho iniziato la mia attività ancora non esistevano…. Comunque quando si lavora con la natura il pericolo rappresentato per le colture dalle infezioni e dagli insetti nocivi è sempre presente: basta una stagione particolarmente piovosa, o un solo giorno senza copertura, oppure l’azione di certi insetti a compromettere un raccolto: ad ogni anno che passa si ha poi a che fare con insetti ‘nuovi’, quest’anno si è trattato particolarmente di cimici , mentre si annuncia il prossimo arrivo di un coleottero orientale molto dannoso …Per questo bisogna ricorrere ai trattamenti periodici, che comunque cerco di limitare allo stretto necessario, mentre ho adottato da subito sia le reti anti-insetti che le coperture antipioggia, dal momento che l’acqua piovana nuoce molto soprattutto alle ciliegie perché tende a farle ‘scoppiare’”.
Nonostante questi pericoli, la quota a cui si trovano i terreni dei frutteti di Tiziano, 300 metri, si è rivelata ideale per le sue coltivazioni e favorevole allo sviluppo del giusto grado zuccherino dei frutti che produce.
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