Lo Spoon River Camuno
Un viaggio nei cimiteri della Valle, tra ricordi e rimpianti.
La pandemia Covid che si è abbattuta sul nostro Paese non ha risparmiato nemmeno la Valle Camonica. Mesi di morte, di sofferenza, di silenzi. Abbiamo deciso di fare un viaggio tra le anime camune che sono volate in cielo senza un’ultima carezza, una stretta di mano, un saluto degno, un funerale. L’abbiamo fatto partendo dalla bassa valle fino ad arrivare all’alta, dalla città al paesino di montagna, dal giovane all’anziano, passando tra mamme, figli e nonni, che se ne sono andati in modo diverso, lasciando lo stesso grande vuoto nel cuore di chi qui ha pianto tutte le lacrime più amare. Il nostro viaggio inizia da Pisogne. Piero Cortesi era molto conosciuto in paese per aver ricoperto la carica di primo cittadino, ma anche in Valle perché per anni è stato impegnato nella politica camuna. Il ricordo resta vivo anche nel Municipio di Pisogne, dove la figlia Laura svolge il ruolo di segretario comunale.
Nella cittadina affacciata sul lago c’è anche Fabrizio Gelmini, il maresciallo maggiore dei Carabinieri della stazione di Pisogne, che aveva 58 anni. Svolgeva con passione e dedizione la sua professione da 25 anni, ma viveva a Sovere (nell’alto Sebino bergamasco) insieme alla sua famiglia, la moglie e i due figli. Si era arruolato nel 1981 e di lui resterà il ricordo di un uomo vicino alla gente.
Risalendo lungo il corso del fiume Oglio, ci fermiamo ad Artogne, dove troviamo Domenico Feriti, che se n’è andato in silenzio quel 21 di marzo. Era lo storico vigile di Artogne, andato in pensione nel 2016 dopo 34 anni di onorato servizio nella Polizia Locale, di cui 28 passati in forza al Comune di Artogne e gli ultimi sei alle dipendenze dell’Unione dei Comuni della Bassa Valle Camonica. Domenico ha indossato la divisa con grande passione e dedizione, senza mai nascondere il suo cuore grande. Un uomo gentile e disponibile, rispettoso e socievole, sempre pronto a regalare un sorriso.