Davide, il baritono ascolano che studia in Conservatorio: “A 10 anni ascoltavo i tre tenori, poi
“La musica per me è tutto, è qualcosa che non vedi ma che ti entra dentro”, risponde senza esitare il baritono ascolano Davide Peroni, studente del Conservatorio ‘Luca Marenzio’ di Darfo Boario Terme. Classe 1997, si è diplomato al Liceo Artistico e laureato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha vissuto per 7 anni prima di approdare a Spoleto dopo la vittoria di un premio internazionale e infine Darfo Boario Terme.
Davide ha vinto da pochi giorni entrambi i ruoli per i quali si era presentato al 75° Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici e interpreterà "Guglielmo" nel "Così fan tutte" di Wolfgang Amadeus Mozart e "Schaunard" nella "Bohème" di Giacomo Puccini. Davide è dall’altro capo dell’Italia, a Bari, perché la musica lo porta in giro per il mondo (il mese scorso per esempio era a Lione), ma in un ritaglio di tempo riavvolge il nastro per raccontare la sua storia.
Partiamo però da Darfo… “Ci sono arrivato grazie alla mia storica maestra di canto, Daniela Schillaci, che conosco dal 2013. Sì, per un cantante è una cosa strana perché si tende a cambiare maestro invece io mi sono subito innamorato del suo modo di insegnare e di lavorare. Lei è originaria di Catania, l’ho conosciuta ad Ascoli e poi è entrata ad insegnare al Conservatorio a Darfo e l’ho seguita”.
Come ti sei trovato in valle? “Avevo un po’ paura perché arrivavo da Bologna, a cui sono molto legato… avevo il timore di vivere in una città più piccola e pensavo di avere nostalgia, ma in realtà mi sono trovato molto bene perché ho trovato subito il mio ambiente, i miei spazi e si sono instaurati bei rapporti anche con i ragazzi cinesi del Conservatorio. Ho trovato un po’ di tranquillità che non guasta mai quando devi studiare (sorride, ndr)”.
Torniamo alla passione per la musica: “Inizialmente ero uno dei tanti che ascoltava la musica del momento. Ricordo ancora che il primissimo cantante che ascoltavo assiduamente era Francesco Renga ai tempi di ‘Angelo’, quando ha vinto il Festival di Sanremo. Poi ho iniziato a sentire i tre tenori, Pavarotti, Domingo e Carrera, li sentivo dai video che guardavano i miei genitori e così mi sono appassionato alla lirica”.
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