Valle Camonica

Spoon River camuno/2

Un viaggio nei cimiteri camuni nell'anno del Covid.

Spoon River camuno/2
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Riprendiamo il nostro viaggio  nei cimiteri della Valle Camonica, proseguendo sulle tracce di quello che abbiamo fatto sulle pagine del nostro giornale sul numero scorso.

Siamo tornati negli stessi luoghi, abbiamo riascoltato quell’atmosfera avvolta da un silenzio assordante che ha accompagnato questo anno carico di dolore, di sofferenza infinita.

Abbiamo incontrato molte altre anime lungo il nostro cammino, quelle che nei mesi più duri se ne sono andate lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di chi le ha conosciute.

Partiamo ancora dalla bassa Valle Camonica, sulle sponde del Lago d’Iseo, toccando ricordi e testimonianze di tante persone che ora riposano nell’eternità.

Partiamo quindi da Pisogne, dove troviamo Bruno Fettolini, che ha salutato le sue amate montagne e se n’è andato a 77 anni.

In Foppa Alta, vicino al Colle di San Zeno, sulla strada che porta a Montecampione ci andava ogni anno insieme ai suoi fratelli portando al pascolo un centinaio di mucche.

La terra, la natura e le montagne erano la sua vita, lui che era uno degli ultimi malghesi del paese.

Lo ricordano come una persona dal carattere silenzioso, ma molto stimata da chi l’ha conosciuto.

Era un grande lavoratore, sempre disponibile e pronto a collaborare; molto cordiale anche con i turisti che si trovavano di passaggio in quelle zone.

Bruno era conosciuto da tutti come il ‘Giogio’ ed era originario di Siniga, frazione di Pisogne, dove trascorreva la stagione invernale in attesa di poter salire alla sua malga.

Sempre a Pisogne c’è Gianfranco Botticchio, se n’è andato a 75 anni.

Segretario della Lega Pensionati Spi Cgil di Pisogne, punto di riferimento per il Sebino e per la bassa Valle Camonica.

E’ nato a Costa Volpino ma molto conosciuto a Pisogne, sulle rive del lago per il suo grande impegno rivolto ai bisogni della comunità.

Qui c’è anche Stefano Laini, che era conosciuto da tutti semplicemente come Nino, se n’è andato il 5 di aprile.

Era una di quelle persone che aveva a cuore il suo territorio, tanto che uno dei momenti a cui non rinunciava mai erano le giornate che i cacciatori e i volontari usavano per pulire e riqualificare le strade di montagna.

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