L’intervista al Presidente della Regione Attilio Fontana: “La Lombardia riapre al nucleare. Il contesto sociale e tecnologico è cambiato e l’atteggiamento dei giovani è più aperto e consapevole”

«L’accordo nasce dalla missione istituzionale che Regione Lombardia ha condotto lo scorso gennaio a Vienna, dove abbiamo incontrato il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Mariano Grossi. Con lui abbiamo voluto dare inizio ad una collaborazione per approfondire, studiare e comprendere le potenzialità di queste nuove soluzioni.» Il presidente lombardo Attilio Fontana commenta così il Protocollo d’intesa che ha firmato al Pirellone lo scorso 21 maggio con Grossi. È la prima volta che l’agenzia intergovernativa conclude un accordo con una Regione sull’utilizzo dell’energia nucleare per scopi pacifici. «Noi come Regione Lombardia abbiamo sempre guardato con attenzione al nucleare come parte di un mix energetico sostenibile, affrontando questo tema sia all’interno della Cabina Economica del Nord Ovest, insieme alle Regioni Piemonte e Liguria, sia durante il Tavolo dell’industria energetica nucleare convocato per dialogare con le imprese lombarde della filiera e gli stakeholder”.
Quindi, presidente Fontana, questo accordo è il primo passo per l'apertura di centrali nucleari sul territorio lombardo?
Prima di parlare di realizzazioni e aperture sul territorio occorre lavorare con serietà su analisi e ricerca sulle nuove tecnologie. Solo dopo si affronterà la questione dei siti più idonei in Italia. Anche l’accordo prevede infatti di sperimentare e valutare concretamente l’utilizzo di questa tecnologia.
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