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Faccia a faccia con il sindaco Alessandro Panteghini: “Il paese con più servizi in valle”

Faccia a faccia con il sindaco Alessandro Panteghini: “Il paese con più servizi in valle”

Siamo a Breno per intervistare il sindaco Alessandro Panteghini a poco più di un anno dalla sua riconferma per il secondo mandato, ottenuto lo scorso 2024, a larga maggioranza.
Sindaco del paese che è anche il cuore amministrativo della Valle Camonica e sede della Comunità Montana e del Bim, oltre a tanto altro che ci faremo raccontare da lui. Un paese in crescita, in controtendenza rispetto ai borghi delle aree interne, almeno questo leggiamo nei dati: “Sì, niente di eclatante, ma passo passo ogni anno aumentiamo i residenti, abbiamo appena superato i 4.700 abitanti, pochi in più, ma sempre in salita”.
Bene, quindi nuovi nati o immigrazione? “No, ancora non abbiamo cambiato il trend delle nascite, ma c’è, diciamo, una immigrazione di ritorno. Spiego meglio, il “grosso” del costruito di Breno è ancora quello degli anni 80, le “case grandi” per famiglie numerose, ora queste si sono svuotate perchè la popolazione è invecchiata e purtroppo molti nonni sono venuti a mancare. Le case si liberano e i nipoti, i cui genitori avevano magari trovato casa nei paesi vicini, tornano con le loro giovani famiglie a vivere qui”. Che bello questo ritorno! Se tornano vuol dire che oltre alla casa dei nonni trovano anche tutti i servizi, e a Breno mi risulta non manchi proprio nulla. “Esatto, è il paese della Valle Camonica con più servizi, senza timore di smentita. A livello di sicurezza abbiamo la Guardia di Finanza, i Carabinieri, i Carabinieri Forestali, la sede della polizia provinciale e ci sono poi due vigili urbani. Ci sono i medici di base e l’ospedale è a soli dieci minuti. Ci sono poi le banche, due asilo nido e un asilo privati, due statali e tutte le scuole dalla primaria alle superiori. La Casa di riposo. C’è il cinema-teatro “Giardino”, il museo, una biblioteca, un’aula studio che offre la possibilità agli studenti delle superiori e/o universitari di fermarsi a studiare anche in videoconferenza”.

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