Pisogne

Val Palot, venduto anche lo skilift. I cittadini non si arrendono: “Una località che custodisce i nostri ricordi, non possiamo stare a guardare”

Val Palot, venduto anche lo skilift. I cittadini non si arrendono: “Una località che custodisce i nostri ricordi, non possiamo stare a guardare”

La tragica morte di Angelo Frassi nel dicembre dell’anno scorso (era caduto da un pilone su cui non avrebbe potuto lavorare e per questo la società era stata accusata di omicidio colposo) ha segnato il destino della stazione sciistica della Val Palot, a Pisogne.
Dopo che la società che lo gestiva è stata messa in liquidazione sono stati venduti le reti di protezione, i cannoni sparaneve e il gatto delle nevi alle società che gestiscono i comprensori di Borno e Montecampione e per ultimo, dopo che è stato dissequestrato, lo skilift.
Era stato proposto anche al Comune, che però non aveva accettato, così come non aveva accettato la proposta di un imprenditore locale che si era reso disponibile a gestire il comprensorio per 15 anni a fronte di un investimento pubblico di 540mila euro, per poi, terminato questo lasso di tempo, lasciarlo al Comune. Gli abitanti della zona montana di Pisogne e non solo però non ci stanno a veder scritta la parola ‘fine’ sulla storia della Val Palot e hanno deciso di incontrarsi. “Stanno chiudendo la nostra storica e amata stazione invernale sciistica della Val Palot. Una località di montagna che custodisce i nostri ricordi…

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