cividate camuno

A tu per tu con Alessandro Francesetti, un anno e mezzo dopo l’elezione: “Il sogno per il 2026 è sistemare l’impianto sportivo”

A tu per tu con Alessandro Francesetti, un anno e mezzo dopo l’elezione: “Il sogno per il 2026 è sistemare l’impianto sportivo”

Cividate Camuno vale proprio una visita. Nel cuore della Valle Camonica, vanta una storia che si perde nella notte dei tempi.
Il suo nome deriva da quando era il sito più importante del territorio, capitale romana del territorio: Civitas Camunnorum.
Importanti siti archeologici come l’anfiteatro romano testimoniano il suo passato splendore. Ma noi oggi non siamo in gita e vogliamo scoprire invece chi governa questo borgo e cosa bolle in pentola per il futuro delle nuove generazioni camune. Incontriamo quindi il primo cittadino il dott. Architetto Alessandro Francesetti ad un anno e mezzo dalla sua elezione avvenuta il primo giorno d’estate del 2024.
Come va Sindaco? Quando ha iniziato a interessarsi di politica? “Va molto bene, certo è un periodo intenso come per tutti i comuni, siamo alle prese con il bilancio e il tempo stringe ma stiamo lavorando molto bene… bella domanda mi fa fare un piacevole salto indietro ai tempi dell’università a Parma. Fu allora che cominciai a interessarmi di politica. Da studente di architettura residente in periferia, non potevo fare il pendolare quindi vivevo in un college gestito da religiosi e frequentato da ragazzi e ragazze da tutta l’Italia. Bene, c’era una bella iniziativa che consiglierei anche oggi, cioè ogni mattina ci mettevano a disposizione i più importanti quotidiani nazionali. Lì, tra notizie e interviste e servizi, mi appassionai della vita degli italiani, di ciò che realizzavano le tante amministrazioni. Anche oggi mantengo questa abitudine, mi alzo prestissimo e durante la colazione poi sfoglio i più importanti, compreso il vostro quindicinale”.
Ma grazie, purtroppo oggi invece c’è sempre meno gente legge…! “Sì purtroppo davvero. Devo dire che a volte è più comodo l’abbonamento online ma la magia della carta stampata non ha paragoni”.
Quindi si è laureato in architettura ed è diventata subito la sua professione: “Esatto, non per niente mi sono tenuto le deleghe di arredo urbano oltre ai lavori pubblici”.
E’ un libero professionista? “Sì ho il mio studio in paese, spesso diventa anche il luogo dove i miei concittadini passano per incontrarmi, ma va bene così… è ciò che capita nei piccoli comuni anche se ho il mio giorno di appuntamento in municipio”.
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