Anna, il cancro, il linfedema e le passerelle come modella 'unconventional'
"Odio la mia gamba, ma la ringrazio anche. Nessuno deve sentirsi solo come mi sono sentita io 15 anni fa".

Il sorriso di Anna è uno di quelli che ti travolge come un uragano, uno di quelli che sa portare i colori dell’arcobaleno dopo la tempesta.
Anna l’ho ritrovata sui social, ci eravamo conosciute quando aveva pubblicato il suo libro, qualche anno fa. Ma come dimenticarla, dolce e coraggiosa allo stesso tempo. La malattia, la voglia di vivere. Così ho guardato tra i suoi post e mi sono accorta che ad aprile sono passati 15 anni da quando ha iniziato a combattere con il linfedema. Non sapete di cosa si tratta? Non lo sapevo nemmeno io prima di conoscere Anna, ma lo capirete. I social sono diventati il taccuino su cui appuntare le gioie, le lacrime, i traguardi raggiunti, i progetti. Il suo corpo è stato un nemico-amico con cui imparare a convivere. Ma non perdo tempo in altre chiacchiere. Vi presento Anna Maisetti, 38 anni, di casa ad Angolo Terme. Lascio proseguire lei: “Da sempre ho passione per la comunicazione, che nel tempo si è trasformata in una vera e propria missione: il percorso personale mi ha portata a fondare la community di riferimento internazionale sul linfedema, raccontato per la prima volta dal punto di vista del paziente. Oggi, oltre a lavorare come impiegata in un’azienda grafica, porto avanti con entusiasmo anche il mio lavoro come content creator e modella unconventional, cercando di dare voce a ciò che in passato veniva ignorato e promuovendo una narrazione inclusiva e autentica”.
Parliamo del linfedema, di come l’hai vissuto, dell’impatto che ha avuto sulla tua vita: “Avevo 22 anni quando mi è stato diagnosticato un cancro della pelle in stadio avanzato. A quell’età sapevo poco o nulla di percorsi oncologici e tendevo a sottovalutare l’importanza della prevenzione. Purtroppo, le cellule tumorali avevano già raggiunto i linfonodi e i protocolli medici di allora prevedevano la loro completa rimozione chirurgica. Fu proprio a seguito di quell’intervento che sviluppai il linfedema, una patologia di cui fino ad allora non avevo mai sentito parlare”.
Ma di cosa si tratta? “Il linfedema è una malattia cronica, evolutiva e invalidante, causata da un’alterazione del sistema linfatico che impedisce il normale drenaggio della linfa. Questo comporta un accumulo di liquidi nei tessuti, più comunemente noto agli arti, con conseguente gonfiore, infiammazione, tensione, difficoltà motorie e complicanze infettive. Può essere di tipo primario o secondario”.
C’è una cura? “Ad oggi non c’è una cura definitiva, ma può essere tenuto sotto controllo attraverso un approccio terapeutico costante e multidisciplinare: trattamenti di linfodrenaggio manuale, utilizzo quotidiano di tutori elastocompressivi su misura, bendaggi multistrato, esercizio fisico mirato, cura della pelle e possibili strade chirurgiche. È una gestione continua, estremamente faticosa e spesso invisibile agli occhi degli altri, che però incide profondamente sulla qualità della vita”.
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