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Archè social food, il primo ristorante in valle dove a servire ai tavoli ci sono ragazzi disabili

Archè social food, il primo ristorante in valle dove a servire ai tavoli ci sono ragazzi disabili
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“Sentirsi a proprio agio, mangiare buon cibo, conoscere nuova gente, esprimere il proprio talento”, sono questi gli ingredienti essenziali di ‘ARCHÈ social food’, un progetto realizzato dalla Cooperativa Arcobaleno di Breno. “Uno spazio che esalta l’accoglienza e che incoraggia le persone con abilità diverse a sentirsi parte di una comunità inclusiva” e proprio qui, nel cuore della Valle Camonica, c’è un luogo dove si respira meraviglia, dove un sogno per anni rimasto chiuso nel cassetto è diventato realtà.
Il sogno era quello dello storico presidente Angelo Farisoglio “che è venuto a mancare, ma i sogni continuano” e oggi è una targa a ricordare il suo impegno per la cooperativa che ha raggiunto un traguardo importante con questo progetto che ha già tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento in Valle Camonica.
Archè social food comprende un bar e un ristorante, che si chiama Pizza & Co, gestiti dalla cooperativa e che si trovano all’interno di un immobile completamente ristrutturato: “E’ suddiviso su quattro piani, accessibile e all’avanguardia – spiega Giada - un luogo di incontro, innovazione, lavoro, scambio e cura. Oltre ad ARCHÈ social food, c’è una nuova area dedicata alla famiglia con il Centro di Terapia e Consulenza Età Evolutiva, un’équipe multidisciplinare al servizio della Comunità e ancora nuovi ambienti per il Centro Socio-Educativo, più ariosi, moderni e strutturati, che ospiteranno 23 utenti disabili e nuove attività educative e formative. Infine un intero piano è dedicato al progetto Housing Sociale realizzato in collaborazione con A.T.S.P. Valle Camonica e in parte finanziato con fondi PNRR Missione 5 "Inclusione e Coesione"”.
Ma torniamo ai protagonisti: i ragazzi e i loro educatori. È un venerdì mattina di fine ottobre, al piano terra della nuova sede della cooperativa si spalancano le porte del bar, dove se chiudi gli occhi, respiri ancora il profumo del caffè. Nicole, Giorgio e Francesca sono seduti attorno ad un tavolino del bar, pronti per raccontarci, insieme alle educatrici Giada e Ivana, la loro avventura partita qualche giorno fa.

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