L'intervista

Dario da Bergamo alla Flotilla: “Non si può solo criticare, bisogna fare. Le giornate in mare sono strane, non sono un marinaio e a volte faccio fatica”

Dario da Bergamo alla Flotilla: “Non si può solo criticare, bisogna fare. Le giornate in mare sono strane, non sono un marinaio e a volte faccio fatica”

È sabato. Secondo il calendario gregoriano è l’ultimo sabato d’estate. Ma il sole non lo sa o forse non se ne interessa. È alto, biondo e arrembante. Nel cielo azzurro è solo e riscalda anche il mar Ionio. A dire la verità uno stormo di uccellini vola e gli fa compagnia. Ogni tanto si riposano e si accomodano sulla prua di una barca rivolta verso il mattino. È una delle circa settanta imbarcazioni che compongono la Global Sumud Flotilla. È la vela su cui c’è anche Dario Crippa: «Ho deciso di imbarcarmi perché sono convinto che le persone nel mondo abbiano potere di cambiare le cose. Non si parla semplicemente dei governi. Non si può dare le colpa al proprio sindaco, alla propria rappresentanza locale o alla propria rappresentanza nazionale. Non si può dire semplicemente che l’università non taglia i rapporti. Insomma, non si può semplicemente lamentarsi senza fare azioni concrete. Noi, le persone del mondo, possiamo cambiarlo questo mondo».
Un attivismo risoluto quello del venticinquenne di Bergamo, ereditato dai genitori, dalla mamma Marzia Marchesi, attuale assessora alle pari opportunità del comune di Bergamo. Proprio questa fermezza nel voler fare l’ha portato sin da giovane a sostenere i movimenti per la Palestina, non solo nella sua città natale, ma anche ad Amsterdam dove studia Neuroscienze e filosofia. Così lo scorso giugno ha deciso di partecipare alla Marcia internazionale per Gaza con partenza da Gaza e con l’obiettivo mai raggiunto del valico di Rafah, tra l’Egitto e la Palestina. «Proprio in quei gironi ho conosciuto e sono entrato a far parte del Global Movement to Gaza, il gruppo che poi ha organizzato la Global Sumud Flotilla».
Così il 31 agosto Dario è arrivato a Catania. Dieci giorni di incontri, riunioni e corsi su come gestire i possibili interventi dell’esercito israeliano, mantenendo la calma e con i giusti passaggi a livello giuridico. «La città siciliana ci ha accolti con dei bagni di folla incredibili, vedere le 15 mila persone presenti alla manifestazione la sera del 3 settembre davvero sono immagini molto forti. Mi sento di poter dire che non arrivano solamente da Catania, ma da tutto il resto d’Italia, anzi del resto del mondo. Già il fatto che le persone vadano in piazza, magari con un pochino di voglia in più grazie alla Flotilla, è già una piccola vittoria all’interno del piano più grande che stiamo perseguendo».

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