Fausto, l’ex comandante dei Vigili di Pisogne e i ‘Presepi di Urbano’: “Ci vuole pazienza e creatività...”
Il conto alla rovescia al Natale è ormai iniziato e c’è chi, come Fausto, è impegnato tra ultime finiture e mercatini su e giù per la Valcamonica. ‘I presepi di Urbano’ è il nome d’arte di Fausto Cancellerini e noi a raccontare la sua passione partiamo proprio da qui. “Ora sono in pensione – spiega – ma ho fatto il vigile e il Comandante della Polizia Locale a Pisogne e mia cognata mi ha sempre chiamato ‘Urbano’ e il nome è nato così”. Non solo il nome: “La ragazza di mio figlio mi aiuta a pubblicare i miei presepi sui social e ha creato un logo che richiama la Natività e c’è anche un cappellino da vigile”. Al piano terra della sua casa, ad Erbanno, Fausto ha ricavato il suo laboratorio: “Ho la fortuna di avere una casa piuttosto grande e quindi invece di lavorare in taverna come facevo all’inizio, ho creato questo luogo in cui ho tutti i miei attrezzi e non devo ogni volta mettere tutto nelle scatole”. Come è nata questa passione? “Ho sempre fatto il presepe classico in casa, poi una decina di anni fa qui ad Erbanno è arrivato don Ennio Galelli che era a Montisola e poi è andato a Lumezzane. Ricordo ancora che il primo anno aveva esposto i suoi presepi nella chiesetta sconsacrata di San Rocco. È stato lì che ho iniziato a cercare di capire qualcosa in più sui presepi, mi sono informato, ho letto un po’ di libri, poi sono andato a Ponte San Pietro dove c’è una scuola di presepisti… loro li realizzavano con il cartongesso, ed erano molto grandi e pesanti, ho imparato qualcosa ma era completamene diverso rispetto a quello che volevo fare io.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO DI ARABERARA VALCAMONICA IN EDICOLA DAL 6 DICEMBRE