DARFO BOARIO TERME

Federica, giovane ricercatrice camuna a Rotterdam

Federica, giovane ricercatrice camuna a Rotterdam
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È un sabato mattina di fine ottobre, Federica sorride dall’altra parte del telefono. Le distanze tra Darfo Boario Terme, sua città d’origine, e Rotterdam, per un attimo si accorciano. Federica di cognome fa Pedrucci, ha 27 anni, e da pochi giorni è volata in Olanda dopo aver vinto una borsa di studio assegnata dall’Associazione Angelman e da FROM, la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo del valore di 28 mila euro all’anno, rinnovabile per quattro anni, fino al 2027.
“Sono cresciuta a Darfo e sono sempre rimasta in valle fino all’università, poi sono ho scelto Padova per fare Biologia Molecolare alla triennale e Biologia Sanitaria alla Magistrale. Durante quest’ultima per il tirocinio di tesi, sono andata in Erasmus a Madrid in un laboratorio di un centro di ricerca. Terminati i sei mesi sono tornata a Padova, mi sono laureata e dopo un paio di mesi ho iniziato a lavorare come ricercatrice per il Dipartimento di Medicina nel laboratorio di andrologia e medicina della riproduzione”.
Come ti sei avvicinata a questo mondo? “Scienze e biologia sono materie che mi hanno affascinato fin dalla scuola e durante l’università con i laboratori didattici ho iniziato ad appassionarmi al lavoro pratico di laboratorio, che poi è quello che faccio in questo momento. È stato soprattutto durante il tirocinio a Madrid che ho iniziato a capire quale è il vero lavoro di un ricercatore, che non è solo quello di laboratorio, ma è anche studiare e leggere tutto ciò che ti permette di inquadrare meglio quello che vuoi fare. Credo sia un lavoro che tiene allenato il cervello quindi oltre a fare cose manuali, sei sempre impegnato a guardare se è stato pubblicato qualcosa di nuovo e di interessante per aiutarti ad ottenere le risposte che stai cercando. Una volta laureata non sapevo bene se continuare con un dottorato ed è per questo che ho fatto un periodo di assegno e borsa per capire se effettivamente fosse la strada che volevo percorrere e durante quell’anno e mezzo ho capito che mi piace molto stare in laboratorio”.

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