l'intervista

Giovanni Nuti: “Sono stato 16 anni con Alda Merini Non mi ha mai bocciato una musica sulle sue poesie. Ancora adesso le parlo e la sento”

Giovanni Nuti: “Sono stato 16 anni con Alda Merini Non mi ha mai bocciato una musica sulle sue poesie. Ancora adesso le parlo e la sento”

Sembra un personaggio d’altri tempi: l’eleganza prima di tutto, la cortesia, perfino la modestia. Giovanni Nuti è un cantautore. Il vocabolo rimanda immediatamente ai classici del secolo scorso. Nuti mette in musica la poesia. E già questo è impegnativo. “Faccio parte di quelli che appunto venivano definiti cantautori che adesso non esistono più, oggi una canzone viene scritta e composta da otto persone e anche di più. Comunque come c’è la figura del poeta c’è anche quella del cantautore e meno male che non muore”.
Giovanni Nuti è già stato ospite dei festival di Araberara, a Lovere e Sovere, dove ha cantato le sue canzoni. Ma ci sarebbe un lungo elenco di artisti che hanno cantato, suonato, collaborato con Nuti: Vecchioni, Dalla, Ruggeri, Gloria, Milva, Finardi, Arbore, Cristicchi. Carla Fracci, Claudia Gerini. Lucia Bosè… E album e singoli di successo. Ma soprattutto e per stare nel tema attuale, ha musicato le poesie di Alda Merini. Va be’, dai, ripartiamo dall’attualità.
Hai composto tu le canzoni, la musica di questo “Mentre rubavo la vita” che racconta con Monica Guerritore protagonista, la vita della poetessa Alda Merini. Che tu hai conosciuto bene.
“Beh, sono stato con lei 16 anni, direi che l’ho conosciuta bene. Raccontando tutte le esperienza della mia vita vissuta accanto alla poetessa vengono fuori anche tutte le emozioni che Monica, che è una spugna, ha assorbito”.
Vuoi raccontare chi era Alda Merini. “Era… ma faccio fatica a parlare al passato, io parlo sempre con lei tutti i giorni, la sento in casa e in casa ho anche un suo busto fatto da Mario Nava e quindi è come se fosse viva, le parlo e se chiudo gli occhi mi arrivano i suoi messaggi. Alda è un ponte tra noi mortali e la fonte divina perché con lei si trasformava tutto. La materia diventata farfalle, volava. Tu andavi da lei, in una casa tutta messa, come tu sai, nel caos, perché lei viveva così, però dopo dieci minuti, quando stavi lì, diventava tutto armonioso, tutto prendeva una linearità che tu non potevi immaginare e uscivi felice perché vedevi e sentivi che la materia si trasformava e quell’energia diventava un’energia d’amore, perché Alda trasformava tutto in amore”.
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