Il dottor Beretta presenta il programma Age360°
L'immunologo di SoLongevity ha presentato il programma innovativo antiaging messo a punto al Centro medico La Salette di Verderio
Longevità tradotto in allungamento della vita migliorandone la qualità. "Puntiamo a dare vita agli anni invece di aggiungere solo anni alla vita", specifica il dottor Alberto Beretta, medico immunologo, presidente e direttore scientifico di SoLongevity, presentando il Programma Age360° che ha messo a punto e che viene offerto al Centro medico La Salette. Mercoledì 22 marzo, proprio presso il ristorante di Verderio, Beretta ha spiegato in cosa consiste questo programma a diverse personalità del territorio.
L'intervista con il dott. Beretta
L'idea alla base del programma Age360°
La chiave per raggiungere questi obiettivi è la prevenzione, "parola spesso capita male" afferma il dottor Beretta, "perché non è mai troppo presto né troppo tardi per fare prevenzione". Beretta conferma che nasciamo con un potenziale di 120 anni, ma stili di vita e fattori esterni riducono questa aspettativa, certamente "alcuni sono più predisposti geneticamente alla longevità". Ma è importante sapere a che punto siamo e grazie alle innovazioni scientifiche e tecnologiche possiamo determinare l’età biologica, che può essere diversa da quella cronologica.
"A questo scopo effettuiamo dei test specifici che misurano la modificazione chimica dei geni e andiamo a trovare ed eliminare quelle cellule senescenti – dette anche zombi - che possono danneggiare le altre sane".
Esistono 9 meccanismi, tutti correlati tra loro, che determinano il nostro invecchiamento, "noi andiamo a correggerne pochi – quelli su cui abbiamo più possibilità di agire adottando corretti stili di vita e utilizzando prodotti naturali - con effetti positivi su tutti gli altri", aggiunge l’immunologo. Prima di tutto si combattono gli stati infiammatori, che favoriscono l’invecchiamento e molte patologie, e si vanno a integrare sostanze fondamentali, come le vitamine B3 e B12.
Le terapie geniche
Beretta cita un famoso biologo americano, David Sinclair, che nel libro Lifespan tratta di terapie geniche, per cui però servono ancora una ventina di anni. Ma lo studio è interessante per i meccanismi che vengono spiegati e su cui il programma SoLongevity interviene. Anche perché
"la genetica non è un verdetto ineluttabile – ricorda Beretta – i geni che determino certe patologie sono accesi o spenti come degli interruttori e molto dipende da quello che facciamo noi, pensiamo alle malattie cardiovascolari, i cui geni che ne predispongono l’insorgere possono essere tenuti spenti con un corretto stile di vita".
Insomma, "biologicamente parlando è possibile ringiovanire, ma è un percorso che va fatto anche dentro di sé, con le nostre scelte".
In cosa consiste il programma Age360°
Si parte da un check up specifico. Prima di tutto con test genetici, che si fanno una volta sola nella vita, e che mostrano la propensione rispetto a certe malattie. Si effettuano anche dei test epigenetici, che verificano, appunto, quali geni siano accesi o spenti, e questa fotografia può cambiare nel tempo in base alla vita della persona. Poi, si effettuano dei classici test clinici, esami del sangue per la glicemia, il colesterolo... Infine, si viene sottoposti a dei test funzionali, come elettrocardiogramma sotto sforzo con spirometria, oltre ovviamente a una visita medica e all’analisi della storia clinica del paziente.
In base a questi risultati si identificano i rischi e si stabilisce il programma di intervento, basato su tre pilastri: attività fisica, dieta e training neurocognitivo, con il supporto di specialisti. E dopo tre mesi si ripetono alcuni test per verificare l’età biologica raggiunta e si decide come proseguire il programma. E i risultati?
"Con due mesi di terapia possiamo abbassare l’età biologica di un anno". conclude Beretta.