Liceo Golgi: in otto lasciano la scuola. Una mamma: “Condizioni psico-didattiche non sostenibili. Il silenzio mi lascia amareggiata”. Gli insegnanti: "Non è la nostra idea di scuola"
La mamma di un ex studente del Liceo Golgi di Breno, dello scientifico scienze applicate, ha inviato ai media locali (ma anche alle istituzioni e amministrazioni e all’Ufficio scolastico provinciale e regionale) per raccontare l’esperienza vissuta dal figlio e da altri 8 compagni di classe, che, a novembre, a due mesi dall’inizio del secondo anno di liceo, hanno deciso di ritirarsi e di proseguire altrove i loro studi superiori. La riportiamo qui.
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Egregio Dirigente del Liceo Golgi,
trovo corretto, nei confronti dei ragazzi, dei loro docenti e di tutti i genitori, scrivere queste righe per manifestare il mio pensiero e portare alla Sua attenzione (anche se forse questo è un desiderio troppo ambizioso) e a quella dei destinatari in indirizzo ciò che sta accadendo nella classe 2ALSSA del Liceo Golgi.
Scrivo da mamma di un ragazzo che ha lasciato, con molta tristezza e non poche difficoltà, questa classe e il Liceo Golgi, ma mi sento di essere anche la mamma degli 8 compagni che hanno dovuto prendere la medesima decisione in questo ultimo mese, di quelli che sono ancora in dubbio se andarsene o continuare e di tutti quelli che hanno deciso di restare.
Le scrivo, però, anche da professionista: sono una psicologa che si occupa quotidianamente da più di 15 anni di persone in difficoltà, di ambienti sfidanti e di relazioni complesse.
Infine Le scrivo da ex alunna che, nonostante siano trascorsi 27 anni dal mio ingresso allo scientifico, continua e continuerà a considerare il Liceo Camillo Golgi di Breno la sua scuola.
Non per ultimo scrivo da brenese (vivo in questo paese da quando sono nata) che crede molto nella sensibilità delle istituzioni nei confronti del mondo giovanile e dei sistemi formativi.
(La lettera completa sul numero di Araberara Valcamonica in edicola dal 20 dicembre)
La lettera firmata da 60 docenti: "Non è la nostra idea di scuola"
Dopo la lettera della mamma dell’ex studente del Golgi, un gruppo di docenti ha scritto un’altra lettera che è stata firmata da più di 60 docenti (raccolte in un solo giorno, 1-12 giorno dei colloqui generali) che ne hanno condiviso il contenuto.
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È stato doloroso leggere in questi giorni la lettera coraggiosa di una madre in merito alla situazione di una classe seconda del nostro Liceo, a seguito della quale abbiamo appreso di una situazione difficile che coinvolge anche studenti di altre classi.
Esprimiamo pertanto la nostra solidarietà agli studenti, alle loro famiglie, e a tutti coloro che, che facendo la stessa difficile scelta, hanno lasciato silenziosamente il Liceo che avevano scelto e nel quale avevano creduto, ed apprezziamo il lavoro svolto all’interno della classe da tanti nostri colleghi che, a fatica, hanno cercato di arginare la situazione, sostenendo e incoraggiando gli studenti.
Quella che viene segnalata nella lettera non è la nostra idea di scuola, nella quale, certo, non ci riconosciamo, non è la scuola che, come comunità educante, abbiamo cercato di costruire con passione e dedizione nel corso di tanti anni. Al centro della nostra azione didattico-educativa noi mettiamo sempre lo studente, innanzi tutto come persona, e l’obiettivo chiaro di tale azione è sempre stato il suo successo formativo, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascuno...
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO DI ARABERARA VALCAMONICA IN EDICOLA DAL 20 DICEMBRE