Sofia e il 'suo' Rifugio Prudenzini

Avete presente quel treno che si dice passi una sola volta nella vita? Ecco, l’occasione d’oro per Sofia Savoldelli, 30enne di Rovetta, in Val Seriana, si chiama Rifugio Prudenzini, in Val Salarno, ai piedi dell’Adamello. Le montagne che fanno da cornice alle giornate, l’acqua che scorre veloce come il tempo, il vento che accarezza la pelle, la sensazione di essere davvero ad un passo dal Paradiso. Sofia ha inaugurato la stagione da rifugista il 21 giugno, poco più di un mese fa, ma la passione per la montagna arriva da lontano e qui non ci è capitata di certo per caso. Le giornate sono lunghe, lunghissime, ma tra un cappuccio e l’altro, in questa trafficata mattina di metà luglio, Sofia mi dedica qualche prezioso minuto di tempo.
Facciamo un tuffo nel passato: “Nella vita ho fatto un bel po’ di cose, penso per esempio all’esperienza alla pizzeria d’asporto dello zio Domenico a Rovetta, non avevo ancora compiuto 18 anni e diciamo che mi ha piuttosto svegliato (sorride, ndr), poi ho lavorato in alcuni bar ma, anche se un po’ a malincuore, ho mollato tutto. Ho lavorato in un paio di uffici e infine in un’azienda metalmeccanica a poca distanza da casa, ma un giorno mi sono svegliata e mi sono detta che non era la vita che volevo fare. Mi sono licenziata e a novembre del 2021 ho iniziato a fare le stagioni in montagna, in inverno ero a Cervinia, mentre d’estate a Capanna Gnifetti, sul Monte Rosa ed è proprio qui che ho imparato questo lavoro grazie al mio capo e alla mia responsabile che ha la mia età, ma aveva già molta esperienza alle spalle”.
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