Testa di capriolo decapitato e appeso a un cancello a Bienno: scatta il presidio
Tutto è cominciato con una denuncia a cinque bracconieri, tutti con regolare licenza di caccia, colti in flagranza di reato mentre sezionavano due caprioli in una baita, cacciati ‘irregolarmente’. Ma i bracconieri delle valli bresciane evidentemente non l’hanno presa bene e hanno decapitato un capriolo femmina, appendendo testa e corpo ad un cancello di una casa privata di Bienno. “Senza dubbio l’eleganza la dote migliore dei cacciator-bracconieri – scrive la Lega Abolizione Caccia – non solo naturalmente di quelli bresciani. Poi va anche detto che se si devono difendere imparano in fretta, facendo propri i metodi mafiosi. Quegli stessi metodi che qualcuno utilizza da anni in Valcamonica, e non solo, per sottolineare il peso del “clan” quando qualcuno si permette di violare le regole. Così, ciò che resta dopo la macellazione di una femmina di capriolo appesa a un cancello è insieme un avvertimento e un gesto di scherno nei confronti delle forze di polizia ambientale.
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