Tutti i servizi che ci sono e che mancano paese per paese

«Via, via, vieni via di qui, / niente più ti lega a questi luoghi, / neanche questi fiori azzurri...» (Paolo Conte). Nemmeno i rododendri su in alto o gli uliveti che coronano il lago. Via, via, “qui non c’è niente”, dicono i giovani per giustificare la loro voglia di migrazione verso posti che noi “boomer” nemmeno sappiamo trovare sulle cartine geografiche, che di loro già cambiano di continuo, adesso che i nuovi imperatori cercano di cancellare i confini, l’Ucraina, la Crimea, la Groenlandia, la Cisgiordania ecc. Via via, niente più li lega a questi posti dove pure sono nati ma non hanno messo radici, mancando loro la terra sotto i piedi. “Non c’è niente qui, cosa ci sto a fare?”. Non solo la montagna si spopola, anche i paesi nelle valli, anche quelli sul lago. Certo, le case abbandonate vengono comprate da forestieri facoltosi che qui vogliono godersi gli ultimi anni di vita con davanti il panorama di lago e montagna.
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Sul numero di Araberara Valcamonica in edicola dal 4 aprile trovate le interviste ai sindaci della Valle, è a loro che abbiamo chiesto di raccontarci la situazione dei loro paesi.