Virginia, 5 anni dopo il Covid: "Ho visto morire mia mamma poi due mesi di coma..."

“Devo prendere una pastiglia per il cuore a vita e mi manca un po’ il respiro quando salgo un po’ di corsa le scale, ma sarà un po’ anche l’età”, sorride Virginia dall’altra parte del telefono.
Sono passati ormai cinque anni da quando il Covid l’ha costretta in un letto di ospedale per quattro mesi, ma i ricordi sono nitidi, come se tutto quel tempo non fosse mai passato. Si fosse addirittura fermato. Virginia di cognome fa Cavalli, vive ad Angone, “nell’ultima casa sul confine con Piancogno”, ha 71 anni e un carattere di quelli tosti per davvero “e io penso che se non fosse stato per quello, non sarei qui a raccontare come è andata”.
Virginia riprende a raccontare da dove ci siamo interrotte: “Ho un carattere che mi fa spesso dimenticare cosa ho avuto quindi salgo le scale di corsa per andare da mio fratello e poi devo sedermi per forza. Sono anche una che fa finta di niente, quando mi chiedono come sto, io rispondo che va tutto benissimo, non ho molta voglia di raccontare come sto facendo in questo momento, forse perché anche la mia testa vorrebbe dimenticare quello che è successo… so che sono stata fortunata, quando sono uscita dalla rianimazione ho avuto un embolo ai polmoni e al cuore e la pastiglia che prendo tiene il battito regolare. È rimasto il dorso dei piedi con un fastidio, perché è come se camminassi in mezzo alle ortiche, ma ormai sono talmente abituata che non ci faccio nemmeno più caso...

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