Virginia e la sua 'forma dell'amore'
"I miei figli, Gioele che a 7 anni non muoveva più le gambe, Cristina e la leucemia e..."
È una giornata uggiosa di inizio novembre, Virginia è tornata da scuola da poche ore, insegna arte e immagine alle scuole Medie di Piamborno, dove vive insieme alla sua famiglia. Sorride. Quattro figli, due di sangue, Gioele, di 30 anni, e Sofia, 22 anni, una adottata, Sara, di 23 anni e l’ultima arrivata in affido, Cristina, anche lei di 22. Una famiglia allargata, o meglio, “una famiglia creativa come piace definirla a me”.
Virginia di cognome fa Bruna, è una mamma dolce, apprensiva, forte. La vita l’ha messa a dura prova molte volte, ma lei non si è arresa nemmeno per un attimo. È proprio lei ad accompagnarci nel suo lungo viaggio fatto di malattia, di speranza, di ospedali, ma soprattutto di amore infinito. “Come si fa ad affrontare tutto questo? Quando stai annegando cerchi in tutti i modi di tenere la testa fuori dall’acqua”. Tutto ha inizio una notte d’estate, Gioele aveva 7 anni: “Era al mare con i nonni, a Malta, è andato a dormire e il giorno dopo quando ha tentato di alzarsi, è caduto a terra, le gambe erano paralizzate. Cos’era successo? In una notte il suo sistema immunitario ha riconosciuto il nervo delle gambe come un virus e l’ha distrutto. La scienza non ha saputo dare un nome a questa malattia”.
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