Bienno

Andrea Bettoni, il ‘Fotografo nel Borgo’

Il 27enne ha aperto una bottega nel centro storico: “Così mi sono reinventato durante la pandemia, è un mondo tutto mio”

Andrea Bettoni, il ‘Fotografo nel Borgo’
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Andrea Bettoni, ventisettenne di Bienno, ha attivato il progetto “Il Fotografo nel Borgo”, un modo per reinventarsi in questo lungo periodo di stop. Andrea Bettoni, di professione fotografo per matrimoni, ha deciso momentaneamente, visto il rinvio di numerose cerimonie, di aprire una bottega tutta sua: “Il fotografo nel borgo si pone come la prima bottega di ritratti specializzata esclusivamente in ritratti stampati – spiega -. Questo sarà un negozio temporaneo,  non resterà aperto per tutto l’anno, ma solamente fino al 30 giugno. Questo progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione “Borgo degli Artisti di Bienno”, che cerca di far rivivere alle persone il centro storico grazie alla presenza di diversi artisti provenienti da tutta Europa. Il fotografo nel borgo nasce da una mia esigenza di stampare le fotografie ed i ricordi, perché mi sono reso conto di aver perso, per diversi anni, tantissimi ricordi ed esperienze. Solitamente stampavo le fotografie per ricordo, ma non i miei ricordi, come le foto al mare. Il mio punto di partenza è stato quello di vedere i ritratti dei nostri nonni, le fotografie poste all’interno di cornici di legno. Queste fotografie fermano completamente il tempo. Nella stessa maniera, ho voluto creare un posto dove il fotografo possa essere visto come un artigiano, un posto dove posso andare per creare un ricordo, che sia con il cane, con il bambino, con la famiglia. Inizialmente avevo pensato di proporre questo progetto durante la Mostra Mercato a Bienno, però pensai subito che non potesse funzionare, perché, con la presenza di molte persone, la gente non si rilassa e quindi non esce spontanea in foto. La situazione Covid mi ha imposto una pausa lavorativa, perché  sono un fotografo di matrimoni e, questi ultimi, sono stati tutti rimandati... insomma,  ho dovuto reinventarmi. Ho voluto sfruttare questo mese e mezzo per creare un progetto che avevo già in testa da molto tempo. Il fotografo nel borgo è un posto in cui la persona entra, io gli scatto una fotografia, la sistemiamo insieme, la stampo e la incornicio. Il risultato finale è un quadro che immortala un ricordo. Io intendo la fotografia come un linguaggio, non come un mezzo, quindi non ci sono regole, è molto libera. Il bello è poter creare dei ricordi personalizzati, ovvero un motivo continuo che segue una linea guida, ovviamente diversa tra le varie persone”.

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