E' primario al civile di brescia

Antonio Curnis, cardiologo di Fonteno, famoso in tutto il mondo: “Eriksen? Potrebbero mettergli un defibrillatore automatico sottocutaneo. Ma in Italia, con le norme attuali non potrebbe più giocare”

Antonio Curnis, cardiologo di Fonteno, famoso in tutto il mondo: “Eriksen? Potrebbero mettergli un defibrillatore automatico sottocutaneo. Ma in Italia, con le norme attuali non potrebbe più giocare”
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Viene da Fonteno. E’ uno degli specialisti delle “cellule elettriche” del cuore. Lo avevamo definito “L’uomo che dà una scossa al cuore” in un’intervista ad araberara nel 2015.  “Ogni anno in Italia muoiono 20 mila persone per problemi cardiaci: potrebbero essere salvate con un semplice defibrillatore semiautomatico”.

Campioni olimpici, calciatori di serie A, politici eccellenti, generali di eserciti vicini e lontani, artisti famosi, e poi gente comune.

Antonio Curnis è quello che un tempo si chiamava un “luminare”. E’ chiamato in tutto il mondo, Cairo, Taiwan, Libia, Dubay, Lugano, Lubiana, Damasco, Teheran, Parigi, Oman, Argentina, Russia, Stati Uniti… Primario di cardiologia agli Ospedali Civili di Brescia, ha scritto saggi anche con colleghi famosi come il prof. Pedro Brugada (che ha dato il nome alla “sindrome di Brugada” che è una patologia genetica cardiaca che provoca una morte improvvisa per cause sconosciute).

La vicenda del calciatore Christian Eriksen crollato in campo durante una partita di calcio degli Europei ha suscitato un coinvolgimento mediatico ed emotivo a livello mondiale. “Era morto” “E’ resuscitato”.

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