CAPO DI PONTE - La minoranza: “Anche l’assessore regionale difende la Cissva”. Intanto tutti i Comuni aderiscono alla nuova società e la gente…
Il malumore è nell’aria e non sono in quella. La Cissva qui è più di un marchio, è qualcosa che appartiene alla gente, alla terra, a tutti.
E ora questa spaccatura rischia di travolgere e stravolgere anche gli equilibri politici perché da fuori valle qualcuno sta prendendo le distanze dai cosiddetti poteri forti.
Partiamo dalla fine, dai consiglieri di minoranza di Capo di Ponte, Viviana Apolone, Daniele Sgabussi e Massimo Padovan che contestano al Sindaco Andrea Ghetti di aver votato durante l'ultima assemblea, tenutasi a Breno, l'uscita dagli Enti del Caseificio Cissva senza informare della sua decisione né il Consiglio Comunale né la popolazione e di aver altresì appoggiato la nascita di un caseificio "Etico" concorrente, a Ponte di Legno, “non considerando - spiegano - che questa decisione potrebbe avere conseguenze negative per il nostro Comune sia in ambito economico , sia in ambito occupazionale che in immagine, in quanto il nome di Capo di Ponte e di Cissva sono strettamente legati e conosciuti anche i fuori dalla ValleCamonica.
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