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Domenico e il suo calvario. Ora il cuore rimesso a nuovo

Dal suo letto di ospedale: “Mi avevano dato poche speranze, ma sono vivo e mi sento miracolato”.

Domenico e il suo calvario. Ora il cuore rimesso a nuovo
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Per tutti, o quasi, potrebbe essere un sabato mattina qualunque. Non per Domenico Magri, 60 anni, che in questo stesso sabato mattina si trova nel suo letto d’ospedale alla Domus di Brescia. Reparto di riabilitazione.

Pochi giorni prima un intervento al cuore, il 6 ottobre. Di quelli tosti. Ma nel vocabolario di Domenico non c’è spazio per la parola ‘mollare’, non esiste e non è mai esistita. La sveglia è suonata presto, è il sabato di visita, “venti minuti, niente di più, in un grande salone”. La moglie Oriele è in viaggio da Erbanno, uno zainetto con tutto l’occorrente per affrontare gli ultimi giorni prima di fare ritorno a casa. Dall’altra parte del telefono Domenico sorride, ripercorre passo dopo passo la sua storia.

Partiamo proprio da dove tutto è iniziato, a gennaio del 2019:

“Non stavo bene, vomito, febbre, non mi reggevo in piedi, questi erano alcuni dei sintomi che avevo. Così sono andato a fare una serie di visite, beh, insomma… alla fine è risultata un’infezione alla valvola aorta… mi hanno detto che avrei dovuto sostituirla immediatamente. Il 2 febbraio sono stato operato e il 15 dello stesso mese ho avuto un’emorragia intracranica che mi ha portato ad una semi paralisi. Lì è iniziato il mio calvario, mi hanno aperto per due volte la testa, sono stato venti giorni in coma farmacologico e quindi non mi sono mai reso conto di niente”.

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