l'intervista

Don Ermanno Magnolini dimesso dall'ospedale dopo l'intossicazione dal monossido

"Non riuscivo a controllare i movimenti del corpo. L'ossigeno, il volo in elicottero e la prima Messa... mi sono commosso".

Don Ermanno Magnolini dimesso dall'ospedale dopo l'intossicazione dal monossido
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Domenica pomeriggio, splende il sole sulla casa parrocchiale di Berzo Demo. Don Ermanno Magnolini, parroco di Berzo Demo e Monte, è stato dimesso dall’ospedale da pochi giorni. Doveva essere una piccola vacanza in Toscana insieme a don Oscar Ziliani, parroco di Vezza d’Oglio e Incudine, ma che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. I due sacerdoti infatti sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio. Ora per don Ermanno è solo un brutto ricordo. “Sto abbastanza bene – ci dice al telefono -, i medici mi hanno consigliato di stare a riposo per qualche giorno e di non guidare, perché potrebbero venirmi dei capogiri, ma tutto sommato sto bene. Stamattina (domenica 16 gennaio per chi legge, ndr) ho anche celebrato la Messa, quando sono entrato i miei parrocchiani mi hanno applaudito e mi sono commosso… però erano anche contenti perché non ho fatto la predica lunga visto che non potevo affaticarmi (sorride, ndr)”.

Don Ermanno ripercorre insieme a noi quei giorni: “Io e don Oscar siamo scesi a Quercegrossa, in provincia di Siena, da don Alessandro Galeotti (originario di Darfo Boario Terme, ndr), che conosciamo molto bene perché abbiamo frequentato insieme il Seminario. Dovevano essere alcuni giorni di vacanza dopo gli impegni del Natale, siamo partiti il lunedì e avremmo fatto ritorno il mercoledì sera. Il lunedì sera don Alessandro ha preparato una pastasciutta con il sugo della mamma e alle 22,30 siamo andati tutti a dormire. Nella notte, ma non so di preciso a che ora, potevano essere le tre, mi sono svegliato perché sentivo mal di stomaco, una sensazione strana… la stanza ha iniziato a girare e io non riuscivo più a controllare il mio corpo, facevo un passo e andavo a sbattere dalla parte opposta. All’inizio ho pensato alla labirintite, mi era già capitato. Sono riuscito ad andare in bagno e poi ho fatto fatica a tornare a letto, ho provato a prendere la tachipirina ma non riuscivo. Se ho avuto paura? No, ma non capivo cosa mi stesse succedendo. Sono riuscito a sedermi sul letto e poi penso di essermi addormentato. Mi sono tranquillizzato quando poi sono andato in ospedale, perché se anche la sanità viene spesso criticata, resta sempre un fiore all’occhiello, mi hanno preso in custodia e hanno fatto di tutto”.

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