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Don Ermanno rientrato da Israele: “Gli aerei sopra la testa, le piazze deserte, i soldati con il mitra spianato e noi sul pullman ad aspettare…”

Don Ermanno  rientrato da Israele: “Gli aerei sopra la testa, le piazze deserte, i soldati con il mitra spianato e noi sul pullman ad aspettare…”
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Siamo stati fortunati, penso alla sofferenza che abbiamo visto nei volti delle persone che abbiamo incrociato e non possiamo proprio lamentarci”, dice don Ermanno Magnolini dall’altra parte del telefono. Il parroco di Berzo Demo era partito i primi giorni di ottobre per il pellegrinaggio in Israele con un gruppo di pellegrini della Valle Camonica, tra cui le due nipoti, e della Franciacorta, quando è stato sorpreso dalla guerra. Momenti che ti segnano tra le mille emozioni che si ingarbugliano tra loro.
Ora, dalla tranquillità di casa, don Ermanno ci racconta passo dopo passo cosa ha vissuto in quei giorni: “Siamo arrivati il 4 ottobre a Nazareth (la comitiva doveva rientrare in Italia l’11 ottobre, ndr) ed era tutto tranquillo, nulla faceva presagire il finimondo che poi è scoppiato. Siamo andati a visitare la Basilica dell’Annunciazione, mentre il giorno successivo siamo partiti molto presto al mattino, abbiamo sconfinato e siamo andati in Giordania per visitare Petra e Gerasa e proprio in quei momenti iniziavano ad arrivare delle notizie su internet”.
La preoccupazione cresceva: “Inizialmente pensavamo ai soliti scontri; quando poi abbiamo capito che la situazione si stava facendo difficile, abbiamo chiamato l’agenzia che ha organizzato il nostro viaggio per capire come muoverci. Ci hanno detto di tornare in Israele e così abbiamo fatto o almeno ci abbiamo provato”.
Come è andata? “Siamo riusciti a rientrare ma non senza difficoltà infatti ci hanno tenuto fermi per almeno tre ore sotto il sole, perché dovevano controllare tutto quello che avevamo con noi. Una guardia in frontiera ci chiedeva perché stavamo entrando in Israele, se non sapevamo cosa stava succedendo. E certo che lo sapevamo, ma eravamo nelle mani dell’agenzia. Dopo varie peripezie siamo rientrati a Betlemme, che è in territorio palestinese ed era abbastanza tranquillo, ma continuavano ad arrivare questi echi di guerra”.

L'ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO DI ARABERARA VALCAMONICA

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