Donatella, che deve restituire 40mila euro all'Inps: "Invalida al 67%, ma poi la legge è cambiata e..."
Donatella sorride, ma i suoi occhi azzurri come il cielo non riescono a mascherare il dolore che la logora dentro, che resta come una ferita profonda difficile da rimarginare. Donatella di cognome fa Martinelli, ha 56 anni e vive ad Artogne insieme alla mamma, di cui si prende amorevolmente cura giorno dopo giorno.
Ma non è di questo che dobbiamo parlare. O meglio, non solo. Sono le 11.30 di una calda mattinata di agosto, Donatella ci aspetta insieme a Grazia, sua zia, nella sede di ‘La Semplice’, l’agenzia di Disbrigo Pratiche Amministrative che si trova a Pian Camuno e che ha preso a cuore la sua storia.
Donatella tiene una cartelletta accanto alla sedia, dentro tutti i documenti che servono a raccontare la sua storia. Dall’altra parte Loredana a fare gli onori di casa da dietro la sua spaziosa scrivania bianca. “È un’ingiustizia quella che sta vivendo Donatella, che è invalida al 67% dal 1985 e da un giorno all’altro si è ritrovata non solo a non ricevere più la sua pensione di invalidità, ma deve anche restituire 40mila euro all’Inps”.
A Donatella è crollato il mondo addosso: “Tra la pensione di invalidità e il piccolo stipendio che prendevo dalla cooperativa riuscivo a cavarmela, non era chissà quanto, ma a me andava bene così… mi accontentavo. Certo, c’era anche il pullman da pagare e non era una spesa indifferente, ma non importava”. Una storia che ha dell’incredibile: “Ho lavorato per delle cooperative, facevo le pulizie a scuola, all’Olivelli a Corna di Darfo fino al 2020, durante il Covid, quando sono stata licenziata. Così ho deciso di andare all’ufficio di collocamento per cercare un nuovo lavoro”.
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