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Emergenza medici, l’appello dei sindaci: “Criticità che doveva e poteva essere gestita. temiamo che possa divenire un problema strutturale”

Emergenza medici, l’appello dei sindaci: “Criticità che doveva e poteva essere gestita. temiamo che possa divenire un problema strutturale”
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Emergenza medici In Alta Valle Camonica.
Ora che la bella stagione è alle porte e il territorio si prepara ad accogliere i tanti turisti che ogni anno scelgono la valle per trascorrere le loro vacanze, la carenza dei medici è una questione che preoccupa non poco i sindaci che hanno chiesto a gran voce l’intervento di Regione Lombardia.
I sindaci dei 16 Comuni dell’Alta Valle Camonica hanno quindi deciso di prendere carta e penna e scrivere direttamente al Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, agli assessori regionali Guido Bertolaso e Simona Tironi, al direttore Generale Ats della Montagna Raffaello Stradoni, al direttore Generale Asst Valcamonica Maurizio Galavotti, al presidente della conferenza dei sindaci Valcamonica Emanuele Moraschini (che da qualche mese è anche presidente della Provincia) e ai rappresentanti sindacali di Cisl e Cgil per presentare la situazione di disagio che sta per presentarsi sul loro territorio.
Nella lettera i presidenti dell’Unione dei Comuni delle Alpi Orobie, Luca Masneri (sindaco di Edolo), dell’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica, Mauro Testini (sindaco di Vione), e quello dell’Unione dei Comuni della Valsaviore, Giampiero Bressanelli (sindaco di Sellero), in rappresentanza dei 16 Comuni dell’Alta Valle Camonica scrivono: “In questi giorni abbiamo appreso che il reparto di Medicina dell’Ospedale di Edolo – che sino ad un anno fa contava cinque medici – dal 16 di giugno vedrà la presenza di due medici, tra i quali il primario che versa in condizioni fisiche, dovute ad un incidente occorsogli, che ne limitano fortemente la possibilità di svolgimento della propria attività lavorativa. Prendiamo atto dell’ipotesi prospettata dall’azienda di chiusura del suddetto reparto a decorrere dal 16 di giugno con la limitazione dell’attività a soli quattro posti di osservazione breve e con quindi la chiusura dei quaranta posti del reparto di medicina e di riabilitazione.

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