Giacomo e l’incidente in bici: “Sono finito sul cofano di quell’auto, da quel giorno la mia vita ora è un inferno”
Ancora adesso non riesce a trattenere le lacrime Giacomo Prandini, classe 1960, nativo di Braone, macellaio e collaboratore della cooperativa ‘Aquilone’ di Vilminore, quando racconta la terribile esperienza di quell’incidente che lo ha segnato per sempre: “Sono da sempre un grande appassionato di corsa in montagna e di ciclismo, e quel giorno – era la scorsa Domenica delle Palme – come tutte le domeniche ero uscito verso mezzogiorno per allenarmi con la bici. All’incrocio di Malegno c’è un bivio e ovviamente uno stop, ma l’automobilista che scendeva non si è fermato per nulla - era soprappensiero, ha detto poi - insomma ha tirato dritto ed io mi sono ritrovato sul cofano dell’auto facendo un volo pazzesco, se non avessi avuto il casco e se fosse arrivato qualche automezzo sull’altra corsia non sarei certo qui a raccontarglielo….”.
Giacomo subisce un grave danno sia al bacino che all’acetabolo (cavità delle ossa del bacino in cui si articola la testa del femore), viene sottoposto ad un’operazione chirurgica importante e, non appena rimessosi un po’, trascorre un mese presso un centro di riabilitazione a Sarnico, che gli consente di tornare a casa in grado di pensare almeno all’igiene personale...
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