Giorgio Fornoni nel palazzo di Kadyrov, “il Boia costruttore della Cecenia”, braccio armato di Putin
Ramzan Kadyrov. Forse il nome al primo impatto non dice molto, ma se guardate la foto lo riconoscete subito. Il braccio destro e comunque il braccio armato di Vladimir Putin, promosso giusto pochi giorni fa dallo stesso Putin, Colonnello Generale, Capo della Repubblica Cecena dopo la sanguinosissima guerra degli anni scorsi, quello per intenderci che nei giorni scorsi ha mandato i suoi tre figli minorenni, 14, 15 e 17 anni a combattere in prima linea contro gli Ucraini. Chi lo conosce bene definisce a confronto Putin un moderato e questo la dice lunga su chi sia Kadyrov. Impossibile avvicinarlo. Quasi impossibile.
Perché Giorgio Fornoni lo ha intervistato, e non via mail o telefono, ma direttamente nel suo blindatissimo palazzo, qualche anno fa, alla vigilia delle sanguinose morti che hanno riguardato anche giornalisti e oppositori, un racconto cruento e duro, abbiamo tagliato alcune parti e deciso di non pubblicare alcune foto. Un documento unico, come unico è questo reporter, Giorgio Fornoni, che sfida ogni volta la sorte e la morte con una capacità di dialogo incredibile. Lasciamo parlare lui
Giorgio Fornoni
Sei giornalisti della Novaja Gazeta sono stati uccisi.. .un tributo altissimo alla libertà di stampa,... e altri sono sfuggiti fortunatamente alla morte. Alcuni addirittura se ne sono dovuti andare all’estero perché le minacce ormai erano ad elevato rischio e troppo inquietanti.
Anna Politkovskaja l’avevo incontrata nel 2003 raccogliendo una preziosissima intervista. Perse la vita nell’ottobre del 2006, uccisa con colpi di pistola davanti all’ascensore del palazzo dove abitava.
Anche altri giornalisti della Novaja Gazeta, mi hanno rilasciato significative testimonianze... ma la più completa, quella che racconta la storia della Novaja Gazeta e dei sei giornalisti uccisi, me l’ha rilasciata pochi mesi fa invece il direttore del giornale Dimitri Muratov.