Guy Gervasoni, l’architetto ottantenne e i suoi progetti anti Covid
“Ora cerco dei giovani a cui lasciare le mie idee e il mio lavoro”.
“Venni a Pisogne, ma nessuno mi riconobbe. Un creativo è arrivato nella nostra valle, ma non l’avete riconosciuto. Ora, dopo gli eventi di questi anni, ho deciso di condividere un’iniziativa per procedere veloci alla ripresa economica” così si presenta Guy Gervasoni, architetto di Pisogne. Dopo anni di lavoro, l’ottantenne bresciano ha deciso di rendere noti i suoi progetti. In primis l’iniziativa per la creazione di tavoli da ristorazione anti-contagio ed in secundis opere rivolte alle amministrazioni comunali: “Ho preparato un progetto che riprende il Coronavirus – spiega Guy Gervasoni -. Si tratta di una spirale del DNA, vorrei proporla a tutti i comuni, in modo gratuito, proprio come aveva fatto Renzo Piano con il progetto del ponte. L’esempio dell’architetto Renzo Piano, porta noi ideatori e ricercatori a donare alle nostre città il meglio delle nostre risorse intellettuali. Spero di essere ricordato per i miei progetti. I creativi come me, tante volte non vengono capiti e veniamo etichettati come matti. Mi ritengo un artista, con varie vocazioni, ovvero umanistiche, paesaggistiche e artistiche. Una delle mie opere preferite è la spirale vita, che termina con un angelo, presente all’ospedale di Milano”. Nel corso degli anni, Guy Gervasoni ha pubblicato un album fotografico, contenente tutte le sue opere: “Ho preparato, nel corso della mia vita, un album fotografico con tutti i progetti, in modo che la gente possa provare innumerevoli sensazioni ed emozioni nel guardarlo. Certe opere non possono essere spiegate a parole, ma vanno vissute”.
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