I controlli antibracconaggio proseguono anche con il sopraggiungere della stagione invernale
Nel corso di un servizio mirato, in data 11/12/2021 in orario ormai prossimo al tramonto, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Breno individuavano in un fondo privato a monte della frazione Astrio di Breno un soggetto che armeggiava in modo sospetto in mezzo al terreno innevato.
Dopo averlo osservato per alcuni minuti i militari si avvicinavano e chiedevano al soggetto delucidazioni su cosa stesse facendo.
Non avendo ricevuto risposte esaustive i militari accedevano al fondo constatando che l’uomo, un sessantenne del posto, aveva appena piazzato ed armato una trappola per fauna selvatica della tipologia “tagliola”, con tanto di esca costituita da un pezzo di carne.
Le tagliole, mezzi di caccia da sempre vietati, sono infatti trappole non selettive che non solo provocano all’animale catturato atroci sofferenze ma sono anche pericolosissime per l’uomo, nel caso vi si imbattano eventuali ignari passanti.
Il soggetto, colto in flagranza, si è giustificato dichiarando di aver subito diversi danni al proprio pollaio per predazioni ad opera di volpi e faine e che l’utilizzo di detta trappola sarebbe stata funzionale alla difesa dei propri animali.
Tuttavia da subito la motivazione non è parsa giustificativa del grave comportamento posto in essere; infatti proseguendo la perlustrazione del fondo i militari individuavano un’ulteriore tagliola di rilevanti dimensioni ed una tesa di archetti, le classiche trappole tristemente note nel bresciano per la cattura dell’avifauna selvatica protetta.
Le trappole e gli archetti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro ed il soggetto è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, per i reati di caccia con mezzi vietati e uccellagione.