Capo di Ponte

Il Covid non ferma il tempo: i 100 anni degli Alpini

I tre gruppi di Capo di Ponte, Cemmo e Pescarzo avrebbero sicuramente voluto festeggiare in tono più grande questo prestigioso traguardo, ma le condizioni sanitarie hanno fatto saltare i piani.

Il Covid non ferma il tempo: i 100 anni degli Alpini
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Un secolo di storia. Un secolo di generosità. Un secolo di cuori aperti e mani operose. Gli Alpini non sono mai venuti meno al proprio spirito di servizio e dedizione. Passano gli anni, cambiano le attività ma la penna nera sul cappello resta una garanzia di affidabilità. Una luce che illumina la comunità.

A Capo di Ponte gli Alpini hanno raggiunto cento anni di storia. I tre gruppi di Capo di Ponte, Cemmo e Pescarzo avrebbero sicuramente voluto festeggiare in tono più grande questo prestigioso traguardo, ma le condizioni sanitarie hanno fatto saltare i piani. Le tradizionali feste alpine sono rimandate a tempi migliori, man lo scorso 4 novembre, ricorrenza di ricordo dei caduti di tutte le guerre, è stata l’occasione per celebrare questo primo secolo di storia. Anche perché gli Alpini di Capo di Ponte portano ancora alla grande la loro età: il carico di storia che hanno sulle spalle sta diventando uno stimolo a spendersi ancora di più in paese.

“Nel 1919, subito dopo la fine della prima guerra mondiale, a Milano viene fondata l’associazione nazionale Alpini, da un gruppo di reduci – inizia a raccontare Luca Santi, una delle pene nere di Capo di Ponte -. Tra questi reduci c’era un ufficiale di Capo di Ponte, il tenente Giacomo Pasinetti. Subito dopo, il 20 luglio del 1920, ad opera del capitano Sante Calevi e del superiore generale di divisione alpina Pietro Ronchi viene fondato il gruppo Alpini di Capo di Ponte, che comprendeva le tre realtà di Cemmo, Pescarzo e Capo di Ponte e anche Ono San Pietro. Quelli di Capo di Ponte, quello di Ponte di Legno e quello di Breno sono stati i primi tre gruppi fondati in Valle Camonica”.

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