Borno

Il sindaco e l’improvviso stop allo sci. La doccia gelata sulla Borno bianca, monta la rabbia

“Grande fastidio per modi e tempi della comunicazione del Ministero. E’ inaccettabile il trattamento riservato a esercenti e turisti”.

Il sindaco e l’improvviso stop allo sci. La doccia gelata sulla Borno bianca, monta la rabbia
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Sembrava una delle tante ‘fake news’ che si trovano sui social: il Ministro della Salute Speranza (riconfermato nel neonato Governo Draghi) da un giorno all’altro dice ‘no’ alla riapertura delle piste da sci prevista per lunedì 15 febbraio. E, invece, non era una ‘bufala’... per la disperazione di quelle centinaia di migliaia di persone che vivono sul settore dello sci. Sì, perchè il danno arrecato da questa decisione ministeriale riguarda non solo le società che gestiscono gli impianti di risalita, ma tutti i numerosissimi lavoratori stagionali e tutto l’indotto, che è immenso.

“Ma certo! Anche nel nostro caso -spiega Matteo Rivadossi, sindaco di Borno, una delle capitali del turismo di montagna - c’è ovviamente il danno alle stazioni sciistiche, che sono colpite direttamente e che quest’inverno stanno soffrendo moltissimo, ma c’è tutto l’indotto, che era già fortemente colpito e questa improvvisa chiusura l’ha messo ulteriormente in difficoltà. Parlo dei negozi, degli alberghi, dei ristoranti, dei rifugi, delle scuole di sci. 

E’ tutta che ha ricevuta questa ‘doccia  gelata’, perchè da tempo  si era preparata a fare queste  giornate di Carnevale; tra l’altro, lunedì era il giorno di San Faustino, patrono non solo della Diocesi di Brescia, ma anche di tanti paesi della provincia.

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