La guerra della Cissva: primo round per Paola Pezzotti che incassa anche l’appoggio della Coldiretti. La Comunità Montana non ci sta
Guerra. Nemmeno tanto fredda. Tra la Comunità Montana e la Cissva, o meglio tra chi ora gestisce la Cissva. Facciamo un passo indietro. Il settore lattiero caseario della Valle Camonica versa in una grave situazione di difficoltà. Da un lato il forte aumento dei costi delle materie prime e dall’altro dalla mancanza di soggetti dediti alla trasformazione del latte in grado di creare quel valore aggiunto necessario per la sopravvivenza dell’agricoltura di montagna. E così il presidente Sandro Bonomelli snocciolando numeri durante l’assemblea è andato giù pesante: “La remunerazione del latte dei nostri allevatori e più basso del 30-40 percento rispetto a quella degli allevatori della Valtellina e Trentino e delle altre valli bresciane” ha spiegato.
Con lui il vice Enrico Dellanoce e Mario Bezzi delegato al Bim che ha coordinato il gruppo di lavoro del progetto. “Noi nutriamo fortissimi dubbi sulla sostenibilità di questo piano – ha spiegato il presidente Bonomelli – che per l’ennesima volta non chiarisce le criticità e i dubbi palesati fin da subito. Rimaniamo convinti che qui in Valle Camonica ci siamo le risorse per far funzionare bene le cose senza ricercare all’esterno le competenze”.
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