L'INTERVISTA - Suor Sara, dalla Capitale a Cemmo, l’Oratorio, il teatro e ora la professione perpetua: “Non ho mai avuto dubbi. Di Roma mi mancheranno le voci dei bambini”

L'INTERVISTA - Suor Sara, dalla Capitale a Cemmo, l’Oratorio, il teatro e ora la professione perpetua: “Non ho mai avuto dubbi. Di Roma mi mancheranno le voci dei bambini”
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Mancano pochi giorni all’ordinazione perpetua di Suor Sara Viotti.
Giorni intensi, impegnativi, ma di quelli che restano nel cuore per sempre. Suor Sara è di corsa, i preparativi fervono, ma trova qualche minuto per fermarsi e raccontarsi.
37 anni, classe 1984, è originaria di Gardone Riviera, un paese di poco più di 2600 anime che si affaccia sul Lago di Garda (famoso per il Vittoriale degli Italiani eretto da Gabriele D’Annunzio), lei è la prima di tre fratelli, poi ci sono Silvia e Stefano. Ma ora, dopo essere rientrata dall’esperienza di Roma – che vi raccontiamo qualche riga più giù – si trova a Cemmo di Capo di Ponte, la famiglia religiosa a cui appartiene è infatti quella delle Suore di Santa Dorotea, che da sempre ha un forte legame con il mondo dell’istruzione e dell’educazione delle giovani generazioni in Italia ma anche nel mondo, in Africa, in Burundi, Camerun, Repubblica Democratica del Congo e in America Latina, in Argentina e Brasile.
E la comunità di Cemmo è in festa per la celebrazione che si terrà proprio a Cemmo il 10 settembre e che culminerà con la consegna dell’anello simbolo dello sposalizio con Cristo e con la pronuncia della formula di consacrazione, la stessa della prima professione, nel 2016.
Partiamo da te, dalle tue passioni… “Sicuramente il teatro, anche se l’ho sempre fatto in modo amatoriale.

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