Lucio ‘dei Bèch’ Avanzini, memoria storica della valle, cestaio per passione
"La mia produzione comunque continua, preparo una scorta di cesti d’ogni tipo sperando in tempi migliori".
E’ difficile definire un personaggio come Lucio Avanzini, classe 1983, biennese doc , perché si tratta di una figura quanto mai poliedrica: cestaio ormai famosissimo, certo, ma anche ‘cünta bòte’ , cantastorie, memoria storica della Valle, frequentatore assiduo di archivi e biblioteche, studioso e ricercatore di storia camuna, di dialetti, di genealogie, esperto di impianti di irrigazione e di coltivazioni, conoscitore di tutti i segreti delle piante, dei loro innesti e delle antiche varietà di frutti – non per nulla ha studiato agraria a Edolo - dispensatore di informazioni, di suggerimenti e di consigli per le tante persone che gli si rivolgono con le richieste più disparate concernenti comunque sempre i molti settori della cultura popolare tradizionale che sono al centro dei suoi interessi; e anche, ovviamente, pietra miliare della Mostra di Bienno che richiama ogni estate migliaia di visitatori.
Per questo lavoro Avanzini occupa col suo laboratorio di cestaio un locale messogli a disposizione dal Comune proprio del Borgo degli Artisti. “Quest’anno purtroppo ho dovuto rinunciare, come tutti, sia alla Mostra di Bienno che alle altre fiere e sagre di Valcamonica che di solito mi vedono tra i protagonisti. Anche la mia partecipazione alla Fiera delle Capre di Ardesio rischia di ‘saltare’, si vedrà …La mia produzione comunque continua, preparo una scorta di cesti d’ogni tipo sperando in tempi migliori”.
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 NOVEMBRE