Mamma Cristina racconta il suo Nicola, morto in moto a 17 anni: “Me l’ha ammazzato la fretta di quella mattina. Mi manca tutto di lui, cosa darei per vederlo entrare dalla porta ancora una volta...”
Domenica 17 novembre è la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. Noi abbiamo voluto dar voce a una mamma, Cristina, che ha perso il figlio in un incidente in moto.
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Era il 3 ottobre del 2008, una mattinata uggiosa proprio come questo pomeriggio autunnale.
La sveglia che non è suonata, la fretta di andare al lavoro, la moto, l’incidente, la corsa in ospedale e poi il buio. Sono passati 16 anni da quel giorno, ma i ricordi faticano a sbiadirsi ed è come se il tempo non fosse trascorso. Cristina mi aspetta al cancello delle case popolari di Gratacasolo e mi fa strada fino al suo appartamento, quello dove che Nicola Garattini è cresciuto.
Il 19 novembre è la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, una giornata che pesa quanto un macigno sul cuore: “Non passo spesso nemmeno adesso da quella strada, ma i primi tempi è stato davvero difficile, ogni volta è come tornare a quel momento che mi ha portato via Nicola a 17 anni. Sai, non ho avuto nemmeno il tempo di salutarlo l’ultima volta, non avevamo fatto colazione insieme come tutti gli altri giorni, ha preso il casco e la brioche che gli avevo lasciato sul tavolo, è uscito e non ho più sentito nemmeno la sua voce. E’ stato tremendo”.
Nicola sorride nelle fotografie che mamma Cristina conserva all’ingresso di casa, ha lo sguardo pieno di progetti e di sogni di un ragazzo che sta vivendo la primavera della vita: “Questa è l’ultima foto che abbiamo scattato insieme – racconta – avevamo festeggiato il compleanno di Luca, il 26 settembre, pochi giorni prima dell’incidente”.
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