Breno

Marco Inselvini e Kevin Vielmi  si aggiudicano il più importante premio al mondo nel settore laser

avrebbero dovuto andare ad Orlando (U.S.A.) ma ci si è messa di mezzo la pandemia

Marco Inselvini e Kevin Vielmi  si aggiudicano il più importante premio al mondo nel settore laser
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A ritirare il prestigioso primo premio conquistato  all’ ILDA  (International Laser Display Association) Awards - l’associazione più importante del mondo per il settore laser-  nella categoria "Laser show con effetti aggiuntivi", Kenin Vielmi e Marco Inselvinini avrebbero dovuto andare ad Orlando (U.S.A.) ma ci si è messa di mezzo la pandemia e così anche la cerimonia conclusiva del Concorso si è svolta in streaming: a meritare loro la statuetta d’oro è stato lo spettacolo “Leonardo il genio immortale”, messo in scena con la sua azienda ‘Event Service’ di Breno durante la Mostra mercato di Bienno dell’anno scorso.

“Certo mi è un po’ dispiaciuto non essere fisicamente presente, ma la soddisfazione è grande lo stesso, perché questo premio è paragonabile all’Oscar  cinematografico e per chi lavora in questo settore si tratta di un riconoscimento importantissimo”- commenta Kevin Vielmi.

Vielmi ha 28 anni,  è ‘lighting designer’ - cioè una persona che progetta l’illuminazione per il cinema, per la tv, per i concerti e per gli spettacoli multimediali - nonché titolare di un’azienda del settore, la ‘Ewent Service N. C.’ che ha sede a Breno.  Dopo essersi diplomato elettrotecnico all’ITIS, si è laureato in Scenografia illuminotecnica all’Accademia delle belle arti ‘Santa Giulia’ di Brescia, con una tesi in Illuminotecnica per lo spettacolo. Alla competizione ILDA Awards si è imposto sugli altri concorrenti per lo spettacolo in 3d mapping incentrato su Leonardo da Vinci in occasione del 500esimo anniversario della morte, spettacolo andato in scena l’anno scorso alla Mostra Mercato di Bienno, uno show sponsorizzato dal Comune,  dal titolo “Leonardo, il genio immortale”, creato e diretto da Marco Inselvini, suo amico e socio,  e da Vielmi, appunto, che ne ha curato luci ed audio:

“Abbiamo preso spunto da alcune tra le  opere più importanti del grande genio, le abbiamo ‘ricreate’ in computer grafica e poi abbiamo loro dato vita proiettandole sulla facciata di Palazzo Simoni Fè in piazza Benvenuto a Bienno. L’opera è stata realizzata con la collaborazione dell’Associazione Mostra Mercato e con il Comune, e sono molto contento che questo spettacolo , e il premio che ha meritato, abbiano contribuito a far capire anche ai miei convalligiani le potenzialità e la bellezza di questa forma di spettacolo”.

“L’emozione è stata grandissima anche se non abbiamo potuto ritirare il premio di persona- aggiunge  Inselvini, 37  anni, di Ospitaletto, uno dei più grandi ‘laser designer’ del mondo. - La produzione è stata impegnativa ma gratificante. È iniziata esattamente cinque settimane prima dell’evento, ha richiesto un enorme dispendio di tempo e di lavoro, sia per la raccolta e l’analisi di maggiori informazioni possibili sulle opere più significative di Leonardo, sia per ricostruirle in computer grafica”. 

Non era la prima volta che Vielmi ed Inselvini partecipavano al concorso ILDA Award:

“Marco ed io lavoriamo spesso insieme ed ogni anno mandiamo all’ILDA Award   le nostre cose migliori, l’hanno scorso ci eravamo classificati all’ottavo posto…Stavolta  è andata ancora meglio, bisogna tener conto che della Giuria fanno parte i maggiori esperti del settore del mondo, che la selezione è molto severa e che il fatto di aver vinto il concorso ci sta già dando una grandissima visibilità a livello internazionale”.

Ma come ‘nasce’ un ‘lighting designer’?

“Il mondo dello spettacolo mi ha affascinato fin da bambino, soprattutto nella sua forma teatrale, e si è sviluppato via via nel corso degli studi. Ma è da quando ho iniziato a lavorare concretamente in un ‘service’ che ho capito cosa serve veramente per realizzare un progetto…Diciamo che il nostro è un lavoro al 50% artistico ed al 50% tecnico, che richiede cioè  una buona dose di sensibilità artistica e di competenza tecnica, appunto. E’ per questo che  la parte più creativa del mio lavoro si svolge di notte, tra le 22 e le 7 del mattino, quando tacciono i rumori e le distrazioni del giorno e regna la tranquillità…La parte più tecnica invece è riservata al giorno, trattandosi di approntare strutture ed apparecchiature.. Insomma, nella nostra azienda si lavora un po’ come in uno studio di architettura”.

Naturalmente il raggio d’azione di Vielmi e Inselvini non si limita alla Valcamonica ed alla Lombardia:

“La passione e la ricerca ci hanno portato ad esperienze lavorative molto diverse: da ‘X Factor’ ed ‘Amici’ per la tv ai concerti di Ligabue, di Elisa, della Nannini, dei Liftiba, agli spettacoli teatrali, alle sfilate di moda, alle convention aziendali, alle competizioni sportive…E non perdiamo mai l’occasione di partecipare a corsi e workshop per rimanere sempre aggiornati e per imparare sempre cose nuove. La sfida infatti, in questo lavoro, è creare sempre qualcosa di nuovo, di originale e di grande impatto, cosa ovviamente non sempre facile non avendo a disposizione i numeri delle grandi produzioni. Penso però che anche nel piccolo, qualora sia ben fatto, si possano creare buoni spettacoli apprezzati dal pubblico allo stesso modo di un grande evento. Il mio metodo consiste nell’approcciarmi allo stesso modo sia ai lavori grandi che a quelli di minori dimensioni, perché un professionista deve essere in grado di creare un grande spettacolo sia con 400 motorizzati che con 4”.

I due professionisti si propongono di continuare a partecipare al concorso statunitense:

“Proprio anche a causa delle limitazioni imposte dal Covid-19, stiamo lavorando ad uno spettacolo il cui debutto è previsto per la prossima primavera. Un lavoro nuovo, il primo in Italia di tipo itinerante, che si possa cioè portare dovunque, con una tecnologia ancor più avanzata ed effetti visivi ancora più raffinati….Quanto ai contenuti non voglio dire di più, solo che si tratterà di un lavoro tra il vecchio e il nuovo, tra il passato e il presente….”.

 

 

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